Regeneraçâo

sf. portoghese (rigenerazione). Termine con cui viene designato il periodo della storia portoghese compreso fra il 1851 e il 1889 ca. (corrispondente, grosso modo, ai regni di Pietro V e Luigi I) nel quale il Portogallo, allontanato il pericolo assolutista, visse per la prima volta (salvo il biennio 1826-28) in un regime democratico-parlamentare. Con l'Atto addizionale del 1852, infatti, il 25% della popolazione ebbe diritto al voto. Furono anni di pace, dopo le “rivoluzioni” del primo Ottocento, che consentirono l'affermarsi di una borghesia cittadina e di un primitivo capitalismo e quindi un certo sviluppo dell'industria e del commercio, la costruzione di ferrovie e strade. Furono venduti alcuni beni del clero, fu abolita la schiavitù nelle colonie, fu pubblicato un Codice Civile. La Regeneraçâo ebbe tuttavia gravi limitazioni nella pessima gestione del denaro pubblico che favorì i grandi proprietari, l'alto clero e i generali, nonché nel pesante deficit dell'amministrazione coloniale.

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