Sézze

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comune in provincia di Latina (19 km), 319 m s.m., 101,38 km² , 21.935 ab. (setini), patrono: san Lidano (2 luglio).

Centro sul versante meridionale dei monti Lepini. Abitato in epoca preistorica, Setia fu colonia latina nel territorio dei Volsci. Fortificato dai Romani, distrutto da Silla (82 a. C.), fu fiorente durante l'impero. Nel Medioevo, occupato dai conti di Tuscolo e di Ceccano (sec. XI), fu recuperato dalla Santa Sede che lo infeudò ai Frangipane (sec. XII); passato ai Caetani, tornò infine alla Chiesa.§ Restano tracce notevoli di età romana con mura poligonali e bastioni, rovine di un complesso termale, una costruzione ad arcate detta “tempio di Saturno” e numerosi ruderi preistorici. In stile gotico è la chiesa di San Bartolomeo, con portale originale e facciata a capanna. Il duomo è un singolare complesso realizzato in stili differenti, complicato dall'inversione dell'orientamento della costruzione primitiva , realizzata nel Cinquecento; l'interno è diviso in tre navate, conserva un ciborio di J. Poiret de Nancy (1672), una tavola di G. da Gaeta e una pala di A. Bentivegna. Medievali, ma molto rimaneggiate, sono le chiese di Santa Parasceve e San Bartolomeo, mentre la chiesa dei Cappuccini è dei sec. XVII-XVIII. § Fiorente è l'orticoltura (soprattutto carciofi, a cui è dedicata una sagra), affiancata dalla produzione di cereali, olive, uva, frutta e foraggi per l'allevamento bovino e ovino. Numerose sono le industrie conserviere, meccaniche, di componenti di veicoli, d'abbigliamento, di imballaggi, di infissi, di lavorazione del ferro e del legno. Rilevante l'attività turistica.§ Vi si svolge la spettacolare Sacra Rappresentazione del Venerdì Santo.

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