Sant'Elìa, Antònio

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architetto italiano (Como 1888-Monfalcone, Gorizia, 1916). Dopo gli studi tecnici a Como, lavorò a Milano come disegnatore edile, studiando intanto all'Accademia di Brera. Superato l'esame di licenza di professore di disegno architettonico a Bologna, aprì uno studio professionale a Milano. Nel 1915 partì volontario per il fronte e morì sul Carso l'anno successivo. Se le prime prove di Sant'Elia (progetto di un villino, 1911; progetto per la stazione centrale di Milano, 1912, in collaborazione con l'architetto Cantoni) sono rapportabili all'ambito modernista con decisi influssi di O. Wagner, della Secessione viennese e del liberty, nuove aspirazioni emergono invece dai disegni e dalle dichiarazioni con cui partecipò alla mostra del gruppo Nuove Tendenze (1914) di poco precedente l'uscita del celebre Manifesto dell'architettura futurista, lanciato da Marinetti a firma di Sant'Elia. Particolarmente notevoli sono i disegni per una “città nuova”, dedicati ai temi del progresso tecnico-scientifico delle costruzioni corrispondente a quello industriale (hangars, centrali elettriche, stazioni ferroviarie), e centrati sull'invenzione di grandiosi edifici multipiani in vetro e cemento. I disegni di Sant'Elia rivestono un grandissimo interesse anche sotto il profilo urbanistico, nell'ipotesi di un nuovo rapporto tra edificio e città, nello studio dei diversi livelli stradali e nello smistamento del traffico. La valutazione dell'opera e della portata storica della figura di Sant'Elia costituisce un problema critico dibattuto, sia a livello creativo, poiché non si possiede alcuna opera realizzata ma soltanto disegni a carattere ideativo, sia a livello teorico, per il peso assunto da Marinetti nella stesura del Manifesto. Questo infatti costituisce una trasformazione sostanziale, mediante aggiunte, omissioni, correzioni, del Messaggio scritto da Sant'Elia per il catalogo della mostra di Nuove Tendenze (1914; rinvenuto da G. Bernasconi e pubblicato nel 1956). Va dunque rivista la definizione, generalmente accettata dalla critica, di Sant'Elia come “architetto futurista”: i suoi oltre trecento disegni e schizzi, dal tratto preciso e rapido, leggibilissimi nella funzione, sono lontani dalla problematica futurista come dal dinamismo plastico e “dall'architettura spiralica” di proposizione boccioniana-futurista, mentre costituiscono piuttosto, nell'ambito del Movimento Moderno, un messaggio di grande forza utopica e profetica e un significativo annuncio delle proposte dell'espressionismo e del costruttivismo sovietico.

Bibliografia

U. Apollonio, Antonio Sant'Elia, Milano, 1958; L. Caramel, A. Longatti, Antonio Sant'Elia, Como, 1962; M. Calvesi, Le due avanguardie, Milano, 1968; B. Zevi, Il Messaggio contraddice il Manifesto, Bari, 1971; G. Ballo, G. Negri, Sant'Elia e l'ambiente futurista, Milano, 1989.

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