Saróni, Sèrgio

pittore italiano (Torino 1934-1991). Formatosi all'Accademia di Torino, di cui fu poi a lungo direttore, esordì nel 1953 conquistando il premio Olivetti per la pittura. In quegli anni Saroni seguiva la via dell'informale e la sua pittura era priva di disegno e di contorni; suoi compagni erano gli artisti postcubisti e informali E. Morlotti, M. Moreni, S. Cherchi, G. Soffiantino. A partire dalla seconda metà degli anni Cinquanta del secolo scorso, Saroni iniziò a partecipare alle più importanti rassegne artistiche italiane (dal 1956 fu più volte presente alla Biennale di Venezia) e straniere e a rivolgere la sua attenzione prima all'espressionismo astratto americano (Interno 2, 1959), poi, negli anni, alla pop art. Sul finire degli anni Settanta tornò progressivamente alla figurazione “accademica” (La casa della mamma, L'ultima curva - L'ultima visita, 1979; Sedano e ciotola di colore, 1980; Un cielo, 1983; La grande pianta, 1986) e realista. La sua tecnica è avvicinabile ai grandi maestri sia del passato lontano, come Lorenzo Lotto, sia di quello prossimo, come Felice Casorati.

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