Satriano di Lucania

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comune in provincia di Potenza (31 km), 653 m s.m., 33,02 km², 2282 ab. (satrianesi), patrono: san Rocco (16 agosto).

Centro situato nell'alta valle del fiume Melandro. È la medievale Petrafixa, che in epoca normanno-sveva appartenne alla Contea di Satriano. Partecipò alla rivolta ghibellina del 1268 e per questo fu demolito, ma subito ricostruito da Carlo d'Angiò. Nel 1420 accolse, insieme a Tito, gli abitanti dell'antica Satriano distrutta da Giovanna II. Nel 1456 passò ai Caracciolo. Fu gravemente danneggiato dal terremoto del 1980.§ La parrocchiale, rimaneggiata nel sec. XX, conserva il vecchio campanile. Numerosi gli edifici nobiliari (sec. XVII-XVIII) con pregevoli portali. Murales con scene di vita contadina ed episodi della storia locale abbelliscono l'abitato. Nel Palazzo Municipale sono allestiti il Museo Archeologico Satriano - Le Origini e il piccolo Museo della Civiltà Contadina.§ L'economia si basa sull'agricoltura (cereali, ortaggi, frutta e uva da vino), sull'allevamento ovino e bovino e sulle attività silvo-pastorali. Tipica è la lavorazione artigianale del giunco.§ Molto suggestivo è il Carnevale satrianese, in cui sfilano alcune maschere tradizionali come l'eremita (ricoperto di rami d'edera, simbolo dell'uomo rimasto nel proprio paese natio), l'orso (vestito di pelli che rappresenta l'emigrante) e la Quaresima. In località Torre di Satriano sono reperti sia di un insediamento dell'Età del Ferro, sia di una colonia greco-bizantina (sec. VI-V a. C.), con tratti della cinta muraria e necropoli con resti di ceramica locale.

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