Scàla Sànta

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scala che, secondo un'antica tradizione, si trovava nel palazzo del pretorio di Ponzio Pilato, a Gerusalemme: sarebbe stata bagnata dal sangue di Gesù, divenendo per i cristiani una preziosa reliquia.

Quando nel 1586, a Roma, Sisto V decise di costruire il Palazzo Lateranense, affidò all'architetto D. Fontana il compito di separare la cappella dal patriarchio e di monumentalizzarla, disponendo che, per l'accesso alla cappella papale, denominata Sancta Sanctorum, fosse messa in opera la scala d'onore del vecchio palazzo, costituita da 28 gradini di marmo e identificata secondo una tradizione del secolo XV, con la scala del praetorium di Gerusalemme, salita da Gesù durante il processo: da qui l'appellativo di Scala Santa. I fedeli cominciarono a percorrerla in ginocchio per deferenza alla Passione di Cristo. La caratteristica struttura architettonica della Scala Santa è formata da una cappella superiore, il Calvario, accessibile da una scenografica scalinata frontale, da due scalette laterali e da una cappella sottostante. Sul modello della struttura romana, in Italia sono fiorite altre costruzioni di Scala Santa: a Prato, nel monastero di S. Niccolò, a Campli e a Fabriano, nella chiesa di S. Onofrio; in tre gradini di quest'ultima sono conservati antichi frammenti della Scala Santa di Roma.

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