Scorzè

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comune in provincia di Venezia (25 km), 16 m s.m., 33,29 km², 17.295 ab. (scorzetani), patrono: san Benedetto (21 novembre).

Centro alla destra del fiume Dese. Citato in una bolla papale del 1152, fu feudo dei signori degli Scorziadi, dipendenti dal vescovo di Treviso. Passato agli Scaligeri, fu donato a Guecello Tempesta (1329). Nel 1389 entrò nei domini di Venezia. Nell'Ottocento fu aggregata a Treviso, poi a Padova.§ Nella parrocchiale, settecentesca ma alterata da restauri, si conservano affreschi di G. B. Canal (sec. XVIII) e un pulpito ligneo coevo. La villa de Ferrari è dei sec. XV-XVI, quella Soranzo-Conestabile, sede di un albergo, del sec. XVIII.§ L'agricoltura produce cereali, ortaggi, frutta, uva da vino e foraggi. Le attività industriali operano nei settori del legno (mobili, infissi, serrande), tessile, dell'abbigliamento, alimentare (acqua minerale e bibite), metalmeccanico, chimico e cartario. Sviluppato il turismo, favorito dalle fonti di San Benedetto, che danno un'acqua bromolitinica già conosciuta nel Cinquecento.

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