Shoah

Termine ebraico (“catastrofe”) con cui si designa lo sterminio sistematico degli ebrei attuato dal regime nazionalsocialista in Germania e in Europa durante la Seconda guerra mondiale. Negli ultimi anni si tende a utilizzarlo in sostituzione del termine olocausto, che ha una connotazione più propriamente religiosa e indica il sacrificio solenne alla divinità. Il genocidio degli ebrei incominciò con l’inizio del conflitto: subito dopo l’occupazione della Polonia i tedeschi concentrarono la popolazione ebraica nei ghetti e i cosiddetti Einsatzgruppen (gruppi operativi composti da uomini delle SS, della polizia e della Wehrmacht) procedettero a massacri su vasta scala. Tuttavia, la “soluzione finale”, cioè il programma di sterminio di tutti gli ebrei europei, divenne pienamente operativa dopo l’invasione dell’URSS nel giugno 1941: nelle immediate retrovie del fronte gli Einsatzgruppen rastrellavano e uccidevano sul posto gli ebrei, mentre nel resto dell’Europa venne organizzata  la deportazione di massa degli ebrei verso campi di concentramento e campi di sterminio. Le grandi comunità ebraiche dell’Europa orientale e dei Balcani (Varsavia, Lodz, Salonicco) subirono le conseguenze più tragiche. In molti paesi (con particolare determinazione in Croazia, Romania e Ungheria) i governi collaborarono attivamente con i nazisti alla “soluzione finale”.

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