Definizione

agg. e sm. [sec. XIX; dall'inglese silurian, dal nome dei Siluri]. Periodo geologico del Paleozoico, compreso tra CambrianoDevoniano, suddiviso dai geologi dell'Europa continentale in Ordoviciano (Siluriano inferiore) e Gotlandiano (Siluriano superiore) mentre gli studiosi di scuola anglosassone restringono il Siluriano al solo Gotlandiano e considerano l'Ordoviciano come periodo a sé stante. La durata del Siluriano è di ca. 60 milioni di anni, secondo la scala di Kulp, o di ca. 80 milioni di anni, secondo la cronologia di A. Holmes. Il limite inferiore con il Cambriano è di difficile determinazione essendo i due sistemi generalmente concordanti (fanno eccezione alcune serie discordanti nel Galles e in Boemia da porre in relazione con i primi movimenti caledoniani) ed è quindi essenzialmente basato su considerazioni paleontologiche. Nettamente marcata è invece la transizione superiore al Devoniano, contrassegnata da profonde modificazioni paleografiche dovute al sollevamento caledoniano. La suddivisione del Siluriano in piani è stata stabilita sulle faune pelagiche (Graptoliti e Trilobiti) di serie sedimentarie affioranti in località del Galles e dell'Inghilterra settentrionale. Il quadro generale paleogeografico del Siluriano è sostanzialmente simile a quello del Cambriano superiore. Alle serie scistose si aggiungono in questo periodo facies calcareo-dolomitiche, dovute allo sviluppo di importanti scogliere madreporiche, e ingenti depositi evaporitici estesi soprattutto nel Gotlandiano degli Stati Uniti di NW, a testimonianza di un clima piuttosto uniforme e caldo. La fauna è notevolmente più ricca di specie di quella cambriana: tipici di questo periodo sono i Graptoliti; grande importanza conservano le Trilobiti, meno abbondanti però che nel Cambriano. Tra gli organismi costruttori, scomparsi gli Archeociatidi, prevalgono i Celenterati, rappresentati da tetracoralli, tabulati, alcionari e stromatopore. Notevole sviluppo hanno i Brachiopodi, abbondanti sono anche Briozoi e Crinoidi; tra i Cefalopodi prevalgono nettamente i Nautiloidi. In questo periodo compaiono i primi Vertebrati (Ciclostomi e Placodermi); nel Siluriano superiore della Svezia sono stati rinvenuti resti di scorpioni, considerati i più antichi animali terrestri. Interessante è anche la microfauna, rappresentata soprattutto da due importanti gruppi: gli Ostracodi i Conodonti. Poco conosciuta, come la precedente cambriana, è la flora siluriana; prevalgono le Alghe calcaree e compaiono, verso la fine del periodo, in Australia e in Europa, i primi resti, dubbi, di piante terrestri (Pteridofite primitive).

Geologia: il Siluriano in Europa

Nell'Europa centrosettentrionale permangono emerse le aree dello Scudo Baltico, dello Scudo Lewisiano e del Massiccio Ucraino, ma il mare tende a invadere queste regioni, motivo per cui il Siluriano è localmente trasgressivo sul Cambriano. Si formano caratteristiche serie epicontinentali calcaree (nell'isola di Gotland, nel golfo di Finlandia e nel Massiccio Ucraino), sostituite verso la regione di Oslo da depositi argillosi di mare aperto, e, nella parte meridionale della Svezia, da serie scistose a Graptoliti. Persiste la geosinclinale caledoniana ben evidenziata da facies di geosinclinale affioranti nel Galles e nell'Inghilterra settentrionale, prevalentemente scistose e molto potenti (la serie del Lake District nell'Inghilterra settentrionale raggiunse spessori anche di ca. 10.000 m). La continuità di sedimentazione è stata qua e là interrotta da dislocazioni e da attività eruttive, per lo più consistenti in effusioni di lave e tufi andesitici e liparitici. Nell'Europa centrale, in corrispondenza del ramo settentrionale della Mesogea, affiorano potenti serie di geosinclinale (argilloscisti e scisti a Graptoliti) specie nelle Ardenne, in Sassonia, in Turingia e in Polonia, mentre più a S prevalgono facies di mare meno profondo, molto fossilifere (Siluriano della Boemia caratterizzato da due nette discordanze, una alla base e l'altra tra Ordoviciano e Gotlandiano). Altre serie di geosinclinale si svilupparono nella Mesogea meridionale, con arenarie, argilloscisti e, secondariamente, calcari, nella Francia meridionale e nella Penisola Iberica; serie epicontinentali si formarono invece nell'ambito dello Scudo Sahariano. In Italia, il Siluriano è ben rappresentato in Sardegna (nell'Iglesiente, nel Sulcis e nelle regioni di SE) con serie trasgressive sul Cambriano costituite da formazioni conglomeratiche, arenacee e argillose, con fauna ricca di Trilobiti e di Brachiopodi. Le serie sono in genere metamorfosate e spesso interessate da intrusioni che hanno prodotto varie mineralizzazioni e giacimenti utili di piombo, zinco, argento e antimonio. Formazioni siluriane riccamente fossilifere affiorano anche nelle Alpi Carniche, dal Monte Coglians fino a Tarvisio, spesso notevolmente metamorfosate dai successivi corrugamenti ercinici e alpini e perciò difficilmente databili. Prevalgono nell'Ordoviciano formazioni costituite da argilloscisti scuri, contenenti noduli calcarei e fauna a Briozoi, Brachiopodi e Trilobiti, e talvolta da arenarie e quarziti; facies diversa è invece data da un complesso di formazioni a scisti filladici e quarziti a Graptoliti cui seguono scisti silicei e diaspri ancora con Graptoliti; nella parte più occidentale delle Alpi Carniche affiorano filladi e scisti cloritici accompagnati da diabasi e porfiroidi. Più estesi sono gli affioramenti del Gotlandiano, caratterizzati in genere dal prevalere delle facies calcaree (calcari mandorlati e reticolati), localmente sostituite alla base da scisti neri a Graptoliti.

Bibliografia

H. Termier, G. Termier, Les temps fossilifères, I vol.: Paléozoïque inférieur, Parigi, 1964; Atlas of the Lithological-Paleogeographical Maps of USSR, I vol.: Precambrian, Cambrian, Ordovician and Silurian, Mosca, 1968; A. Azzaroli, B. M. Cita, Geologia stratigrafica, Milano, 1986.

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