Sipán

villaggio peruviano, nei pressi di Chiclayo (dipartimento di Lambayeque).Nei suoi pressi sorge una imponente piramide edificata dai Moche (sec. III-VIII d.C.) che i locali hanno battezzato Huaca Rajada e che fu impiegata come tempio consacrato ai defunti. La presenza di ricchi corredi funebri all'interno delle sepolture ha alimentato la pratica dello scavo clandestino e, proprio grazie all'intercettazione di una consistente quantità di reperti trafugati da tombe di Sipan, si è giunti nel 1987 a una delle più importanti scoperte archeologiche mai effettuate negli ultimi anni, quella del sepolcro di un personaggio vissuto nel sec. III d. C. e ribattezzato il “Signore di Sipán”. L'uomo riposava fra le pareti di una camera funeraria costruita con mattoni crudi e chiusa da un tetto in legno, sepolto in una bara dipinta di rosso. Attorno a lui sono state rinvenute le spoglie di due uomini, che dovevano essere suoi fedeli servitori, e di due giovani donne, identificate come mogli o concubine. Gli oggetti che componevano il corredo funebre erano adagiati in parte sopra il cadavere e in parte sotto di esso, in uno scomparto ricavato nel fondo della bara. Il rango del personaggio era evidente dalla ricchezza e dalla raffinatezza del corredo e della veste in cui venne avvolto: il cadavere indossava un abito interamente coperto da piccole placche in oro, cui si accompagnavano collane, monili e oggetti simbolici, molti dei quali in oro, argento e altri metalli. Sopra la tomba del signore è stata localizzata la sepoltura di un giovane di circa 20 anni, che indossava un piccolo elmo e imbracciava uno scudo e nel quale è stato identificato il “guardiano” del sepolcro, poiché, secondo un uso attestato presso le popolazioni andine, aveva i piedi amputati per impedirgli di allontanarsi e dunque di mancare al suo dovere. Nel 1998, ancora all'interno della struttura, originariamente formata da tre piattaforme di misura decrescente e da una terrazza più alta, su cui doveva sorgere un tempio dedicato al culto di Si (la luna), sono state scoperte due importanti tombe del III- IV secolo d.C. La prima e più grande ha restituito i corpi di un guerriero e del suo attendente, contenuti in casse di legno sepolte a ca. 4 m di profondità e avvolti in grandi mantelli di cotone decorati. Il corredo funebre del guerriero era formato da: tre grandi diademi a mezzaluna in rame dorato decorati con volti umani e di civetta, uno scettro con tre figure di guerrieri in piedi uno sull'altro, una corazza di cotone imbottito rivestita di placche dorate, un cinturone a modi di gonnellino, spilloni di rame con all'estremità teste di lama, puntali di giavellotti, mazze e stendardi con dischi di rame. Il corpo dell'attendente aveva i piedi amputati, probabilmente per evitare la fuga, in quanto si pensa che fosse stato sacrificato per accompagnare il suo signore nell'aldilà. Accanto al guerriero, inoltre, era stato deposto il corpo di un lama decapitato e intorno a tutto il perimetro della tomba 86 vasi di terracotta raffiguranti guerrieri e prigionieri con braccia amputate. La seconda tomba, posta a pochi metri di distanza dalla prima, conteneva i resti di un uomo identificato come un sacerdote sciamano. L'uomo aveva la fronte cinta da un diadema di rame decorato con un volto umano a sbalzo e stringeva nelle mani 2 sonagli in rame dorato. Non è ancora stato accertato se esiste un rapporto tra le due sepolture o se la loro vicinanza è casuale, in quanto tutta l'area è occupata da una necropoli reale.

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