capitale della Repubblica di Macedonia, 262 m s.m., 467.257 ab. (2002).

Generalità

Situata sul fiume Vardar e sulla principale direttrice del traffico tra la Pianura ungherese e il mar Egeo, percorsa dalla ferrovia e dall'autostrada tra Belgrado e Salonicco. Sulla sinistra del fiume è la parte più antica della città, collegata da ponti a quella più moderna. Il 26 luglio 1963 la città fu colpita da un disastroso terremoto che distrusse ca. il 40% dell'abitato; al piano di ricostruzione parteciparono diversi architetti internazionali, tra cui Tange Kenzo. È un centro culturale di notevole importanza, con un'università (1949), un'accademia delle scienze e delle arti, un teatro nazionale, una filarmonica e vari istituti superiori, musei e biblioteche. In turco, Üsküp.

Storia

Di probabile origine illirica (Scupi), la città fu colonia romana in età flavia. Distrutta da un terremoto nel 518, fu riedificata da Giustiniano col nome di Iustiniana Prima. Nel sec. VII vi si stanziarono genti slave. Entrata a far parte del regno di Serbia nell'ultimo scorcio del sec. XIII, nel 1395 venne conquistata e ribattezzata Üsküb dai Turchi, cui rimase fino al 1912. Diventato un fiorente centro commerciale e culturale, venne distrutta nel 1689 dagli austriaci. Presa dai serbi nel corso della prima guerra balcanica (1912), fu occupata dai bulgari durante il primo conflitto mondiale (1915) per entrare a far parte della Iugoslavia nel 1918. Annessa alla Bulgaria nel 1941, tornò alla fine della seconda guerra mondiale alla Iugoslavia, diventando la capitale della Repubblica federativa di Macedonia. Nel 1993 diventò la capitale del nuovo stato indipendente della Repubblica ex Iugoslava di Macedonia, nato dalla dissoluzione della Iugoslavia.

Arte

Dell'antico abitato, che aveva carattere orientale con varie moschee, poco resta dopo il terremoto del 1963, ma alcuni monumenti (moschee, mausolei, bagni) testimoniano dell'attività edilizia del periodo ottomano. Il Daut-Pashin Amam, antico bagno del sec. XV, tra i più belli dell'Impero Ottomano, è ora adibito a galleria d'arte. La moschea di Mustafa Pasha (1492), affiancata da uno slanciato minareto, conserva ricchi ornamenti floreali e un prezioso mirhab in marmo. Presso la moschea sorge il türbe (mausoleo) di Mustafa Pasha, di forma esagonale (1519). Diverse sono anche le testimonianze d'epoca bizantina. Al sec. V risale l'acquedotto, di cui rimane un imponente tratto alla periferia della città. La fortezza, costruita nel sec. VI, fu in seguito rimaneggiata e rinforzata dai Turchi. Nel Museo Archeologico sono riuniti reperti provenienti da Scupi e da altre località macedoni, compresi tra il sesto millennio a. C. e il sec. XIV. Il Museo di Arte Contemporanea espone per la maggior parte dipinti e sculture di artisti macedoni e balcanici. Il Museo Etnologico è dedicato alla tradizione popolare macedone con costumi, ornamenti e copie di affreschi. Nel Museo Civico è sistemata la documentazione sulla storia della città dalla seconda guerra mondiale a oggi.

Economia

Skopje è un vivace mercato agricolo e zootecnico e un cospicuo centro industriale, con impianti attivi nei settori alimentare, siderurgico, tessile, chimico, del vetro, elettrotecnico, del tabacco e del cemento. Il terziario è legato soprattutto alle funzioni politiche, amministrative e culturali della città. Aeroporto internazionale.

Curiosità

A ottobre si svolge lo Skopje Jazz Festival, con concerti di jazz e di altri generi musicali, dall'avanguardia alla musica etnica all'elettronica. Il monastero di Sveti Pantelejmon, nel villaggio di Gomo Nerezi, a pochi chilometri da Skopje, fu edificato nel 1164 dal principe Alessio Comneno. Nella chiesa sono alcuni magnifici affreschi del sec. XII, tra i più notevoli del Paese.

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