Stalettì

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comune in provincia di Catanzaro (25 km), 382 m s.m., 11,94 km², 2264 ab. (stalettesi), patrono: san Gregorio Taumaturgo (17 novembre).

Centro posto nel versante ionico delle Serre. Di origini medievali, fu fondato dai profughi di Lissitania, situata nei pressi di Santa Maria del Mare e devastata dai Saraceni. Casale del Principato di Squillace, fu soggetto a diversi signori. Nel 1644-45 subì feroci incursioni piratesche e nel 1783 venne danneggiato dal terremoto. Fu un centro attivo della carboneria e nel 1821 tentò di ribellarsi ai Borbone. § Nell'abitato sono la chiesa di Santa Maria del Suffragio, documentata dal 1608, e la chiesa di San Gregorio, fondata probabilmente prima del Mille, con l'annesso monastero, restaurato. Nella frazione di Copanello in riva al mare, sono le vasche ricavate nella roccia, forse adibite all'itticoltura e appartenute al Vivarium, il famoso monastero fondato da Cassiodoro nel sec. VI. Nella stessa località ha sede il Museo Naturalistico “Libero Gatti”, articolato in varie sezioni, tra cui la terrazza d'osservazione sul Giardino/Orto Botanico, situato nella costa ionica al centro del golfo di Squillace, la sezione marina e quella dei fiori e il diorama della barriera corallina. Più a S, presso la punta di Stalettì, sono i resti della chiesetta paleocristiana di San Martino. § Il paese si è affermato come località di villeggiatura estiva, grazie alle spiagge di Copanello e di Caminia. L'agricoltura si basa sulla coltivazione di cereali, ortaggi, viti e olivi (con produzione di vino e olio); si pratica l'allevamento di bovini e bufali. Alcune aziende operano nei settori alimentare e della lavorazione del legno.

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