Stato dell’Africa centrorientale (644.329 km2). Capitale: Juba. Divisione amministrativa: wilayate (33). Popolazione: 12.323.419 ab. (stima 2018). Densità: 19,13 ab./km2. Lingue: inglese (ufficiale), arabo, idiomi locali. Religione: cristiani 60,5%, animisti/credenze tradizionali 32,9%, musulmani 6,2%, altri 0,4%. Unità monetaria: sterlina del Sudan del Sud (100 piastre). Indice di sviluppo umano: 0,388 (187° posto). Confini: Sudan (N), Etiopia (E), Kenya (SE), Uganda e Repubblica Democratica del Congo (S), Repubblica Centrafricana (W). Membro di: EAC, ONU, osservatore WTO, UA.

Generalità

Stato di recente istituzione (2011) e senza sbocco sul mare, attraversato dal fiume Nilo, il suo territorio è compreso tra l’altopiano etiopico e le dorsali dei bacini del Ciad e del Congo. Espressione dell’Africa nera legata al tribalismo e alla religiosità animista, ha seguito le vicende storiche e culturali del Sudan, dapprima come oggetto dell'espansionismo coloniale anglo-egiziano, quindi come area meridionale del Paese dopo l'indipendenza nel 1956. Dopo l’indipendenza del 2011 è scoppiata una guerra civile (2013) a seguito di un colpo di stato contro il presidente Salva Kiir, di etnia dinka, messo in atto da soldati fedeli all’ex vicepresidente Riech Machar Teny di etnia nuer. Il 27 giugno 2018 le parti in conflitto hanno concordato una tregua, cui è seguito, nel febbraio 2020, un accordo per la creazione di un governo di unità nazionale.

Lo Stato

Indipendente dal 9 luglio 2011 dopo la secessione dal Sudan, ha vissuto negli anni successivi una serie di dispute di confine e di conflitti tra gruppi etnici diversi per il controllo del Paese. La Costituzione provvisoria del 2011 prevede un Parlamento bicamerale composto da Consiglio degli Stati (50 membri, con mandato di 4 anni) e Assemblea nazionale (250 membri, con mandato di 4 anni); a causa del conflitto, le elezioni sono state più volte posposte e resta in carica un’Assemblea provvisoria di 400 membri. Nel paese è in vigore la pena di morte.

Territorio: morfologia

Confina a N con il Sudan, a E con l’Etiopia, a SE con il Kenya, a S con l’Uganda e la Repubblica Democratica del Congo, a W con la Repubblica Centrafricana. Il territorio è composto da altipiani che si elevano verso SE; la cima più alta è il Gebel Kinyeti (3187 m). Le pianure e gli altopiani sono bagnati dal fiume Nilo e dai suoi affluenti. Il sistema fluviale corre in direzione sud-nord nella parte centro-orientale del Paese. La grande pianura argillosa centrale è occupata in gran parte dalla regione paludosa Al-Sudd. Tutto intorno il paesaggio è sovrastato dai massicci che preludono alla poderosa scarpata delle alteterre equatoriali dei Grandi Laghi, solcate dalle valli che scendono verso la depressione nilotica; più distesa è invece a E la scarpata dell'altopiano etiopico. Le pianure meridionali sono costituite da un suolo alcalino formatosi a seguito della frammentazione delle argille.

Territorio: idrografia

Nel sistema fluviale del Nilo, che domina l’idrografia del Sud Sudan, confluiscono gran parte dei fiumi e i torrenti del Paese. Il Nilo Bianco (Baḥr Al-Abyaḍ) entra nel Paese da sud sotto forma di Nilo di Montagna (Baḥr Al-Jabal) attraverso una serie di rapide nei pressi del confine con l'Uganda. Dopo la sua confluenza con l'affluente di sinistra il Nilo di Montagna prende il nome di Nilo Bianco. Più a nord riceve le acque da un affluente di destra, il fiume Sobat, proveniente dall'altopiano etiopico.

Territorio: clima

Il clima è equatoriale, cioè di tipo tropicale con alternanza di stagioni umide e secche. L'alternanza è legata alle alte pressioni invernali proprie di tutta l'area sahariana, cui si contrappongono gli apporti umidi estivi delle masse d'aria equatoriali. La stagione delle piogge è abbastanza lunga, da maggio a ottobre, con picchi di precipitazioni tra giugno e settembre. La media delle precipitazioni è di circa 750-1000 mm annui, con punte di circa 1000-1500 mm nella parte occidentale. Le temperature minime si aggirano sui 15-21 °C nel centro-nord, mentre nelle zone meridionali sono tra i 10 e i 15 °C. Le temperature massime variano tra i 26 e i 32 °C, con picchi fino a 37° C mano a mano che ci si sposta verso nord. Le temperature più elevate si registrano generalmente subito prima della stagione delle piogge.

Territorio: geografia umana

A dominare sono le popolazioni nilotiche, dai caratteri somatici inconfondibili (l'alta statura, la struttura quasi scheletrica, la pelle scurissima); sono rappresentati da grandi tribù pastorali, seminomadi, che allevano bovini: i dinka, i nuer, gli shilluk che vivono lungo i fiumi e le paludi di Al-Sudd. Il quadro etnico, estremamente complesso, è completato dai niloto-camiti, cioè con tracce europoidi, come i bari, i lotuko e i turkana, stanziati tra l'alto Nilo e gli estremi rilievi sudorientali, mentre a W dell'alto corso del fiume, sino alle dorsali che fanno da spartiacque con il fiume Congo, si trovano popolazioni paleosudanesi e il grande gruppo sudanese degli azande. La popolazione, comunque, è distribuita in modo diseguale, con densità maggiori lungo il corso del Nilo.

Territorio: ambiente

Da nord a sud si incontrano in successione: la prateria arida, costituita da erbe, alberi spinosi e alberi di acacia; la savana umida, più lussureggiante, con ricchi pascoli lungo il Nilo che alimentano un gran numero di bovini domestici; una zona di vegetazione di montagna. La foresta equatoriale è ricca di essenze pregiate come il mogano e piante da frutto come la papaia. Il passaggio dalla savana alla foresta è caratterizzato dalla foresta a galleria, che segna il corso dei fiumi. Nell’area di Al-Sudd cresce una vegetazione palustre con papiri ed Eichhornia crassipes, una pianta della famiglia delle Pontederiacee. La presenza di numerosi territori incontaminati e lontani dalle aree abitate ha favorito la conservazione di una fauna selvatica relativamente ricca. Giraffe, leoni, gazzelle, leopardi, scimmie, babbuini, ippopotami, coccodrilli, zebre e rinoceronti popolano l'intero territorio del Sud Sudan. Una parte del territorio è protetto sotto forma di riserve naturali, oasi faunistiche e parchi nazionali, come i parchi del Sud, di Badingilo e di Boma.

Economia: generalità

L’economia è in gran parte agricola, con buone potenzialità nelle aree attraversate dal fiume Nilo, che tuttavia non sono mai state sfruttate a fondo. Le esportazioni verso l’estero di legname, materie minerarie e petrolio rappresentano voci importante nel bilancio commerciale del Paese.

Economia: agricoltura, allevamento e pesca

L'agricoltura occupa la maggioranza della popolazione, anche se la superficie coltivata è piuttosto esigua. In effetti il Paese dispone di un elevato potenziale agricolo non ancora sfruttato per mancanza soprattutto di opere d'irrigazione. Le colture destinate all'alimentazione sono in genere quelle tipiche dell'ambiente africano delle savane, cioè le colture dei cereali poveri, come il sorgo e il miglio, che sono coltivabili un po' ovunque, giacché crescono senza richiedere il ricorso all'irrigazione, sfruttando unicamente la stagione piovosa. Abbastanza rilievo hanno il frumento, il mais e il riso, la cui coltivazione peraltro si va estendendo nelle zone irrigue in relazione alle crescenti richieste da parte dei centri urbani. Altri generi alimentari di grande consumo sono la manioca, le patate, i pomodori e altri prodotti orticoli. Significative, per i risvolti nell’ambito delle esportazioni, le produzioni di cotone e, soprattutto, di gomma arabica (hashab), che si ricava dall'Acacia senegal. Le foreste sono ricche di legname pregiato, tra cui mogano ed ebano. § Importante l’allevamento di ovini e bovini, anche in forme nomadiche. § La pesca è praticata nelle acque interne, specie nelle zone acquitrinose di Al-Sudd, dove è un'attività complementare per le popolazioni agricole locali, e lungo tutto il Nilo.

Economia: industria e risorse minerarie

Le industrie sono scarse e quelle poche legate alla trasformazione dei prodotti agricoli locali (zuccherifici, oleifici, manifatture di tabacco). Sono presenti alcune raffinerie di petrolio e piccoli stabilimenti chimici, che lavorano soprattutto i derivati del petrolio. § Le risorse minerarie sono svariate (cromite, oro, magnesite, manganese, ferro, rame) ma è il petrolio la risorsa più importante, estratto soprattutto nelle aree di Melut e nei campi petroliferi in prossimità del confine con il Sudan; la produzione, oltre a coprire l’autoconsumo interno, è destinata all'esportazione.

Economia: commercio e comunicazioni

Il commercio interno è in lieve crescita ma quello con l'estero presenta gravi squilibri nella bilancia commerciale. Le importazioni riguardano essenzialmente macchinari, prodotti tecnologici e prodotti industriali in genere. Le esportazioni riguardano il petrolio, seguito da prodotti alimentari e tessili: cotone, arachidi, sesamo, gomma arabica, ovini. § Le strade in grande maggioranza in terra battuta, non sono transitabili durante la stagione delle piogge. È in corso un'opera di ammodernamento che ha visto l'inaugurazione della prima strada asfaltata che collega la capitale Juba a Nimule, al confine con l'Uganda. La rete ferroviaria, a binario unico e scartamento ridotto, è costituita dalla sola linea che collega Wau a Babonosa (in Sudan). I trasporti interni si avvalgono largamente della navigazione fluviale, soprattutto sul Nilo.

Storia

Il paese è nato ufficialmente il 9 luglio 2011, dopo la secessione dal Sudan sancita da un referendum tenutosi il 9 gennaio 2011 in ottemperanza agli accordi di pace del 2005 tra governo sudanese e Movimento popolare di liberazione del Sudan (SPLM), che dal 1983 conduceva una guerra per l’indipendenza delle regioni meridionali.
Le prime pulsioni indipendentistiche risalgono tuttavia già al periodo della creazione del Sudan come stato indipendente, nel 1956. Nel Sudan meridionale le popolazioni nilotiche e niloto-camitiche, animiste o cristiane, intendevano difendere la propria identità dall'arabizzazione e, fin dai primi momenti, manifestarono una decisa volontà separatista, sostenuta, in particolare, dalla Sudan African National Union (SANU). I primi tentativi di repressione suscitarono una reazione da parte della SANU e del Southern Front, che sfociò in una rivolta armata, condotta soprattutto dai guerriglieri Anya-Nya che inflissero pesanti perdite alle forze governative. Nel 1972 il presidente Ga'far an-Nimeiry riuscì a concordare coi separatisti l'istituzione di una Regione Meridionale autonoma (pace di Addis Abeba), mettendo momentaneamente termine a una guerriglia costata un milione di morti. Nel 1983 Nimeiry revocò la pace di Addis Abeba e instaurò un regime autoritario fortemente caratterizzato in senso islamico. La successiva deposizione di Nimeiry non cambiò la situazione per il Sudan meridionale: la lotta armata dell'Esercito Popolare di Liberazione del Sudan (SPLA), che chiedeva l'abrogazione della legge islamica (shari‘ah) e un'ampia autonomia delle regioni meridionali, si inasprì ulteriormente. Il colpo di stato (1986) del generale Omar Hassan Ahmed el Bashir, fautore di un regime islamico-militare, non fece che accentuare le tensioni. Nel marzo 1995 il governo sudanese sembrò raggiungere una tregua con i separatisti (SPLA e Movimento per l'indipendenza del Sud del Sudan), ma ben presto le ostilità ripresero con una vittoriosa offensiva delle organizzazioni separatiste, sostenute dall'Eritrea e dall'Etiopia (gennaio 1997).
Un tentativo di pace fu avviato nell'ottobre 2003 quando il vicepresidente Ali Osman Taha e John Garang, leader dello SPLA, annunciarono l'intenzione di porre fine alla guerra civile tra nord e sud del Paese e, grazie alla mediazione di Stati Uniti e Kenya, nel 2005 firmarono un accordo sull'amministrazione delle regioni meridionali contese: venne riconosciuto un governo autonomo al Sudan meridionale e previsto un referendum sull'indipendenza della regione. Nel gennaio del 2011 si svolgeva un referendum sull'autodeterminazione del sud del Paese: il 99% dei votanti votava a favore della secessione.
Dopo l’indipendenza del Sud Sudan, si sono accese dispute territoriali con il Sudan per il controllo di alcune regioni petrolifere di confine, in particolare quella di Abyei. Nel dicembre 2013 si è sviluppato un conflitto interetnico tra milizie guidate dall’ex-vicepresidente Riek Machar Teny, appartenente all’etnia nuer, e le truppe regolari fedeli al Presidente Kiir, di etnia dinka. Nel febbraio 2020 il presidente Kiir Mayardit e Machar hanno firmato un nuovo accordo per la formazione di un governo di unità nazionale.

 

Cultura: generalità

Le abitazioni tipiche sono capanne rotonde di paglia con tetti conici, chiamate ghotiya. L'alimentazione è in genere molto povera ed essenziale: la giornata inizia con una tazza di tè, mentre la colazione viene consumata nella tarda mattinata e consiste di solito in fagioli, insalata, fegato e pane. Il miglio è la base principale: si prepara come un porridge (asida) oppure come un pane piatto (kisra). Le verdure vengono preparate in insalata o stufate; altre preparazioni sono il ful, a base di fave cotte nell'olio, la manioca e le patate dolci. § Il Sud Sudan ha una ricca tradizione di musica folk che riflette le sue diverse culture indigene. Ad esempio, la musica folk del popolo dinka include poesie molto apprezzate, mentre gli zande sono noti soprattutto per la capacità narrativa. Uno strumento molto diffuso è il kpaningbo, un grande xilofono di legno suonato da tre persone.

Cultura: letteratura

Vedi Sudan (Stato), Cultura: letteratura

Bibliografia

Per la geografia

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Per la letteratura

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Per l'arte

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