Tràpani (città)

Indice

capoluogo del Libero Consorzio Comunale omonimo, 3 m s.m., 271,92 km², 65.249 ab. secondo una stima del 2021 (trapanesi), patrono: sant’ Alberto (7 agosto).

Generalità

Città della Sicilia situata sulla costa nordoccidentale, di fronte all'arcipelago delle isole Egadi. L'abitato si estende in parte su uno stretto promontorio a forma di falce proteso verso l'isola di Levanzo, in parte sull'immediato retroterra pianeggiante, sino alle falde del monte San Giuliano, su cui sorge Erice. Il nucleo più antico (Casalicchio) sorge nella sezione centrale della penisola e ha per assi viari principali gli odierni corso Italia e via Garibaldi (Rua Nova); a esso si affiancò verso W, in età medievale, un altro quartiere detto “Palazzo”, il cui asse è costituito dall'odierno corso Vittorio Emanuele (Rua Grande). Nella seconda metà del sec. XVIII ebbe inizio la fase di accrescimento edilizio verso l'entroterra con la costruzione di un quartiere dalla struttura regolare a scacchiera, il cui asse è rappresentato dalla lunga via Fardella, orientata in direzione WE. La successiva espansione edilizia ebbe luogo nella stessa direzione, fino alla base del monte San Giuliano, e inoltre sia verso N sia verso S, parallelamente alla costa, ma a una certa distanza dal mare. È sede vescovile.

Storia

Abitata dai Sicani e dagli Elimi e nota con il nome di Drapano o Drepano (dal greco drepanon, “falce”, dalla forma del promontorio su cui sorge), fu un importante emporio dei Fenici e poi base navale e piazzaforte dei Cartaginesi, nonché caposaldo del sistema difensivo punico in Sicilia. Nel 260 a. C. Amilcare Barca ne fortificò le mura e vi trasferì gli abitanti di Erice dopo averla distrutta. Dopo la battaglia delle Egadi (241 a. C.) divenne possedimento romano, sperimentando un lungo periodo di declino. Conquistata dai Vandali nel 440, seguì le vicende della Sicilia, passando agli Ostrogoti e poi ai Bizantini. La città rinacque sotto il dominio arabo, conoscendo un periodo di grande prosperità grazie al fiorire delle attività commerciali e dell'industria del corallo. Mantenne la sua floridezza anche dopo la conquista dei Normanni (1077), che la elevarono al rango di città regia, e accrebbe ulteriormente la propria importanza con gli Aragonesi, ottenendo il primato sulla Sicilia occidentale. Passata agli Angioini, partecipò ai Vespri Siciliani (1282). Nel sec. XVI fu ulteriormente fortificata da Carlo V, che ammodernò la cinta muraria e la isolò dalla terraferma con un canale navigabile. Rimasta pressoché indifferente ai moti del 1820-21, prese parte a quelli del 1848 e nel 1860 scacciò i seguaci dei Borbone prima dell'arrivo delle truppe di Garibaldi. Nel corso della seconda guerra mondiale subì ventotto incursioni aeree e gravissimi danni, con la distruzione di un intero quartiere. Con il referendum istituzionale del 1946 la città si schiarò a favore dalla Repubblica. Tra gli anni Cinquanta e gli Anni Sessanta la città conobbe una ripresa industriale e commerciale. Nel 1965 Trapani fu colpita da una violenta alluvione. La città risentì anche del terremoto del 1968, che danneggiò gravemente la media valle del fiume Belice. Una nuova alluvione avvenne nel 1976 provocando 16 morti. Negli anni Novanta è stato avviato un piano di riqualificazione del centro cittadino e sono state potenziate le infrastrutture, rilanciando il settore turistico e produttivo. 

Arte

Sul corso Vittorio Emanuele, via principale della città storica, si affacciano la secentesca chiesa del Collegio (con l'adiacente edificio barocco dell'ex Collegio dei Gesuiti) e la cattedrale di San Lorenzo, eretta nel 1635 su una chiesa trecentesca, con notevole facciata barocca (1740) e ampio interno a tre navate e cupola. Il principale monumento cittadino è il santuario dell'Annunziata; costruito nel sec. XIV e rifatto nel 1760, conserva l'originaria facciata medievale, con rosone e portale gotico. L'interno, a navata unica, venne arricchito di cappelle nei sec. XV-XVII: la quattrocentesca cappella dei Pescatori (a pianta quadrata con ricca arcata gotica), trasformata in battistero, la cappella dei Marinai (di gusto rinascimentale con elementi gotici e arabo-normanni), la cappella di Sant'Alberto e la splendida cappella della Madonna, nel cui altare è la Madonna col Bambino, detta Madonna di Trapani, scultura marmorea della scuola di Nino Pisano (sec. XIV). Al sec. XVI risale la chiesa di Santa Maria del Gesù, dalla caratteristica facciata gotico-rinascimentale, con portale ogivale e grande nicchia; nella cappella Staiti, sotto un baldacchino marmoreo realizzato da Antonello Gagini (1521), è la Madonna degli Angeli, terracotta policroma di Andrea Della Robbia. Nel quartiere in cui nel passato era il ghetto ebraico sorge il cinquecentesco palazzo della Giudecca, con una torre, un portale ogivale e belle finestre con ricche decorazioni. Delle fortificazioni cinquecentesche restano il bastione di Sant'Anna e quello detto “dell'Impossibile”, poiché costruito, per una parte, direttamente sull'acqua. Lungo il viale Regina Margherita, su cui prospettano notevoli edifici in stile liberty, sono i resti del cosiddetto Castello di Terra, costruito secondo la tradizione in epoca punica insieme al Castello di Mare, situato sull'isolotto della Colombaia, ma in realtà risalenti al sec. XII.

Musei

L'ex convento dell'Annunziata è sede del Museo Regionale “Conte Agostino Pepoli”, con notevoli raccolte archeologiche, di pittura e scultura; tra le numerose opere d'arte spiccano la Vergine che incorona santa Caterina e santi, del Maestro del polittico di Trapani (inizi sec. XV), San Francesco stimmatizzato di Tiziano (1530 ca.), un San Giacomo Maggiore, scolpito da Antonello Gagini (1522), e un crocifisso ricavato da un unico pezzo di corallo (sec. XVII). Notevole è il Museo di Preistoria e del Mare, nella torre di Ligny (1671). Nell'ex chiesa di San Giacomo Maggiore (sec. XVIII) ha sede la Biblioteca Fardelliana, con preziosi manoscritti, incisioni e codici miniati.

Economia

Il porto di Trapani è il maggiore scalo della Sicilia occidentale dopo Palermo; ingente è il flusso turistico estivo per le isole Egadi e, soprattutto, per Favignana. Un ruolo importante nell'economia trapanese rivestono la pesca, la lavorazione del tonno e lo sfruttamento di alcune saline. L'agricoltura produce cereali, olive, frutta, ortaggi e soprattutto uva da vino (il celebre marsala); rilevante è il comparto florovivaistico. Il settore industriale annovera aziende di dimensioni piuttosto piccole, operanti nei settori tessile, metalmeccanico, cantieristico, cartario, della trasformazione dei prodotti agricoli (conserviero ed enologico), del legno, dei materiali da costruzione e dell'estrazione e della lavorazione del marmo.

Curiosità

Suggestiva è la Processione dei Misteri (Venerdì e Sabato Santo), con venti gruppi scultorei, in legno, rappresentanti scene della Passione di Cristo. La Villa Margherita ospita il Luglio Musicale Trapanese (luglio-settembre), il cui ente promotore organizza, nel mese di maggio, il Concorso Internazionale “Giuseppe Di Stefano”– I giovani e l'opera, che si propone di scoprire e lanciare giovani talenti lirici. La città diede i natali allo scultore Giovanni Antonio Matera (1653-1718), di cui sono celebri le statuine da presepe, al musicista Antonio Scontrino (1850-1922) e al fisico nucleare Antonino Zichichi (1929).

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