Tricèsimo

Indice

comune in provincia di Udine (12 km), 199 m s.m., 17,57 km², 7305 ab. (tricesimani), patrono: Purificazione di Maria Vergine (2 febbraio).

Centro alla destra del torrente Torre. Di probabile origine romana, è ricordato per la prima volta nel 1139. Gastaldia patriarcale molto ambita, dotato nel sec. XIII di un castello, subì diverse dominazioni fino a quando, nel 1420, Venezia lo concesse in feudo ai Savorgnan, signori di Udine. Dopo le devastazioni turche (1477, 1499), fu feudo dei signori di Prampero e, dal 1521, dei Montegnacco. Questi lo cedettero nel 1627 ai Valentinis. L'abitato fu in parte distrutto dal terremoto del 1976.§ Del medievale castello Valentinis restano le mura rettangolari con torri laterali e angolari, che racchiudono un palazzo residenziale cinquecentesco, affiancato da una cappella con abside decorata da Pomponio Amalteo. La parrocchiale, ricostruita nel Settecento su disegno di A. Schiavi e restaurata dopo il terremoto, conserva un dipinto di Palma il Giovane e, sul fianco destro, un portale di Bernardino da Bissone (1498-1505).§ Il turismo è un'importante fonte di reddito. L'industria opera nei settori meccanico, elettrotecnico, chimico (gas), edile, alimentare, della lavorazione del legno, della costruzione e manutenzione stradale, dell'arredamento, del mobile, delle telerie, delle arti grafiche, dei giocattoli e dell'abbigliamento. Tipica la produzione di asparagi verdi; attivo l'allevamento, a cui è legata la produzione lattiero-casearia.

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