Virgìnia (Stato)

Indice

Stato federato degli USA orientali, 105.586 km², 7.642.884 ab. (stima 2006), 72 ab./km², capitale: Richmond. Confini: Maryland (NE), West Virginia (NW), oceano Atlantico (baia di Chesapeake) (E), Tennessee e North Carolina (S), Kentucky (W).

Generalità

La baia di Chesapeake divide la Virginia in due parti, staccando dallo Stato un lembo della penisola di Delmarva. La costa è bassa e incisa dagli estuari dei fiumi Potomac, Rappahannock, York e James; alla pianura costiera succedono i ripiani del Piedmont, limitato all'interno dalla catena appalachiana della Blue Ridge, al di là della quale si estendono con direzione NE-SW le ampie e piatte vallate alternate alle lunghe dorsali montuose della Great Appalachian Valley. Questa grande valle è delimitata a W dai Monti Allegheny, bordo rialzato dell'Appalachian Plateau, che interessa marginalmente la Virginia. Oltre a quelli già citati, i fiumi maggiori sono l'Appomattox, il Roanoke, l'Holston e il New River. L'economia si basa sull'agricoltura (cereali, patate, tabacco, frutta, arachidi), sull'allevamento (bovini, suini, ovini), sulla pesca, sullo sfruttamento delle foreste e del sottosuolo (carbone, piombo, zinco, titanio, materiali da costruzione); le industrie (meccaniche, chimiche, alimentari, del tabacco, tessili, cartarie, dei materiali da costruzione) sono ubicate nella capitale e nelle città di Norfolk, Newport News, Arlington, Hampton, Alexandria, Portsmouth, Roanoke, Virginia Beach e Lynchburg. Notevole importanza assumono le installazioni militari (sede del Pentagono, ad Arlington; base navale di Norfolk), con i relativi servizi, in particolare trasporti e centri di ricerca.

Storia

Una delle tredici colonie originarie, fu retta in un primo tempo con un sistema di governo marcatamente assolutista (tutti i poteri al re d'Inghilterra), ma già nel 1619 ottenne concessioni in senso liberale (riunione della prima Assemblea rappresentativa dell'America del Nord), il che influenzò positivamente il suo sviluppo economico. Per tutto un secolo la colonia passò da periodi di relativa libertà ad altri di maggior autoritarismo. Nella Virginia, sulla base economica delle grandi piantagioni coltivate da schiavi neri si venne costituendo una peculiare società, latifondista e aristocratica, eppure pervasa da fermenti democratici e liberali che svilupparono una viva opposizione al dominio inglese, per cui fu tra le prime ad aderire alla dichiarazione d'indipendenza. Durante la rivoluzione svolse un ruolo importante e sul suo territorio si combatté aspramente. Nel 1779 il comandante britannico Ch. Cornwallis occupò la sua capitale, Richmond, che mantenne fino alla fine della guerra (resa di Yorktown). Stato prospero ed evoluto, la Virginia diede all'Unione alcuni dei suoi uomini più illustri, i presidenti G. Washington, Th. Jefferson, J. Madison, J. Monroe, il giudice J. Marshall; già nel 1693, inoltre, vi era stata fondata la seconda università americana, la William and Mary. Direttamente coinvolta nel dibattito sulla schiavitù e i diritti degli Stati, la Virginia fu tra i maggiori sostenitori della secessione, che votò nel 1861, perdendo la sua regione occidentale (Virginia Occidentale), la quale rimase fedele all'Unione e si costituì in Stato autonomo. Durante la guerra civile Richmond, che era divenuta capitale della Confederazione, venne quasi completamente distrutta e in Virginia avvenne la resa del generale E. Lee (Appomattox, 9 aprile 1865). Affidata al governo dei carpet baggers (immigrati dal Nord appoggiati dai neri), se ne liberò nel 1869 in seguito a una sommossa popolare. Fu riammessa nell'Unione l'anno successivo e nel 1876 si dotò di una nuova Costituzione, più volte sostituita negli anni successivi. Stato tradizionalmente fedele al partito democratico, la Virginia ha sperimentato solo brevi periodi di amministrazioni repubblicane.

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