Yucatán (regione)

Indice

Geografia

Regione peninsulare dell'America Centrale, politicamente divisa tra Messico (Stati di Campeche, di Yucatan e di Quintana Roo), Belize e Guatemala, di cui costituisce la porzione più settentrionale nota col nome di El Petén. Lo Yucatan si spinge a guisa di sperone verso NE separando il Golfo del Messico, che qui si articola nel golfo di Campeche, dal Mare delle Antille; si tratta di una piattaforma pressoché orizzontale di rocce calcaree, continuata a W e a N dal banco sottomarino di Campeche, che ne ripete i medesimi motivi morfologici. È regione prevalentemente pianeggiante, attraversata da brevi corsi d'acqua; le coste sono generalmente basse, orlate da cordoni litoranei a W e a N, rotte da varie insenature (baie de la Ascensión, del Espíritu Santo, de Chetumal ecc.) a E e a SE. La popolazione, che appartiene al gruppo etnico dei Maya, è dedita all'agricoltura (canna da zucchero, caffè, henequén, mais, tabacco, cotone), allo sfruttamento forestale (mogano) e alla pesca. I centri principali sono Mérida, Campeche (Messico) e Belize City.

Storia

Abitata dai Maya, la regione fu conquistata dagli Spagnoli soltanto tra il 1527 e il 1545. Fu compresa, sino al sec. XVIII, nell'Audencia generale del Guatemala, finché fu istituita la Capitanía dello Yucatán. Con l'indipendenza messicana venne elevata a Stato federale (1824), ma rimase separata dal governo centrale dal 1840 al 1842 e nel 1846. Nel 1847 lo Yucatan fu scosso da una profonda ribellione (la guerra de castas) degli Indios contro i ceti dominanti. La rivolta (che fu domata solo nel 1901) persuase i maggiorenti locali a unirsi definitivamente al Messico (1855). Nel 1902 la sezione orientale della regione fu unita al Territorio (oggi Stato) di Quintana Roo.

Arte

La penisola dello Yucatan costituì la parte più settentrionale dell'area maya. I principali centri (Uxmal, Labná, Kabah, Sayil, la parte antica di Chichén Itzá) appartengono al periodo classico. I monumenti di questa epoca rivelano una sostanziale affinità con quelli coevi del Petén e di Palenque, pur con differenze quali la sovrabbondanza della decorazione, che talvolta sommerge le linee dell'architettura, e la maggior importanza data ai “palazzi” (i cui migliori esempi si trovano a Uxmal) piuttosto che alle piramidi. Caratteristico anche l'uso della falsa volta, che appare anche come monumento isolato, specie di arco di trionfo, di cui sono esempi a Labná e a Kabah. La scultura maya dello Yucatan, nota dalle decorazioni parietali esterne degli edifici, si espresse nei due stili puuc e chenes (il primo limita la decorazione al grande fregio che sovrasta gli edifici; il secondo estende l'ornato a tutta la superficie muraria). Il soggetto più frequente è la maschera del dio della pioggia Chaak. Negli edifici del periodo postclassico, che si aprì con l'invasione dei Toltechi, gli stili artistici mutano radicalmente. Compare l'uso della colonna, tipicamente tolteco; cambiano i soggetti delle rappresentazioni pittoriche, con preferenza per scene di guerra e celebrazioni di vittoria. Del periodo postclassico e quindi maya-tolteco sono la città di Chichén Itzá, il Palazzo del Governatore di Uxmal e le facciate degli edifici di Hochob, con draghi le cui fauci si aprono a forma di porta.

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