Zaum

Indice

Coniata dai futuristi russi Velemir Chlebnikov e Aleksei Kručënykh nel 1913, la parola "zaum" (abbreviazione di zaumnoe) è formata dal prefisso "za" (in russo за, "oltre") e dal sotantivo um' (умь, “la mente”) in riferimento al linguaggio poetico di loro invenzione, composto di parole e versi fonetici senza senso (per esempio a radici slave erano abbinate desinenze russe). Essi volevano superare la razionalità del linguaggio, sostenendo che la parola deve colpire i nostri sensi per la materialità fonetica e non per il significato che rappresenta. In questa prospettiva, il vocabolo è stato tradotto con il termine "trasmentale". Per i transmentalisti la "Parola" in quanto tale non si esaurisce nei significati della comunicazione esplicita. La lingua esprime al di là di quanto gli individui vogliano farle esprimere: si tratta quindi di saper ascoltare le parole, i suoni, contemplare i segni, perché possano creare linguaggio, dandoci una nuova comprensione della realtà. Le parole sprigionano echi, chiamano nuove parole. L'esito di questo progetto, perseguito con energia da Chlebnikov, è il suo monumentale Zangezi (1922), una sorta di bizzarra enciclopedia che riassume le sue astruse ricerche nei campi della linguistica, della storia e della matematica. Per Kručënykh l’origine dello zaum è da ricercare nelle glossolalie, nei gerghi esoterici, nel linguaggio infantile. Egli compose sequenze prive di significato in cui le parole vengono ordinate in base ai suoni, scomposte e ricomposte in neologismi, frammenti e in forme distorte, con terminazioni, accenti, grafie errate e accostate in combinazioni assurde. Il suo Zaumnaja gniga (Libro transmentale) è caratterizzato dalla mancanza totale di ordine, con pagine di grandezza diversa, a volte bianche, a volte con testo capovolto. A differenza di Chlebnikov, che sosteneva una lingua universale razionale, egli afferma il carattere emozionale dello zaum. Il suo antipassatismo e il suo atteggiamento antiestetizzante, il rigore della sua critica contro la lingua tradizionale e i libri convenzionali, ne fanno il più radicale dei cubofuturisti. La sua linea fu proseguita dagli zaumniki (transmentalisti) di T'bilisi, fra i quali Il′ja Zdanevič.

Bibliografia

P. Zveteremich, La letteratura russa. Itinerario da Puškin all'Ottobre, Roma, 1954; E. Lo Gatto, Storia della letteratura russa contemporanea, Milano, 1958; C.G. De Michelis, Il futurismo italiano in Russia, Bari, 1973; V. Markov, Storia del futurismo russo, Bari, 1973; N. Misler, Avanguardie russe, Firenze, 1989, M. Marzaduri, Scritti sul futurismo russo, Berna 1991.

Quiz

Mettiti alla prova!

Testa la tua conoscenza e quella dei tuoi amici.

Fai il quiz ora