Lessico

agg. e sm. [sec. XVI; latino alpīnus].

1) Agg., appartenente alle Alpi; di montagna: paese alpino; latte alpino; “Or gli orsi affronta sugli alpini sassi” (Ariosto).

2) Sm., fante specializzato per operazioni militari in zone montuose. Come agg., relativo a tale corpo di fanteria: truppe alpine; penna alpina, la penna nera che caratterizza il cappello degli alpini.

Biogeografia

È detto piano alpino il piano altimetrico superiore della vegetazione delle Alpi e, più genericamente, delle montagne: si parla cioè di vegetazione alpina anche per le quote più elevate degli Appenninicentrali e dei monti dell'Africa equatoriale, per i Pirenei, Caucaso, Himalaya, Montagne Rocciose, Andemeridionali, ecc. Comprende formazioni di piante caratterizzate da breve ciclo vegetativo, gran resistenza al freddo, all'azione dei venti e dei raggi ultravioletti, nanismo e adattamenti xerofili. § Col nome di fauna alpina si designa la fauna propria dei grandi sistemi montuosi del globo e non solo quella delle Alpi. Gli animali che popolano le alte montagne nei vari continenti presentano infatti tra di loro forti somiglianze e caratteri di stretta analogia e di parallelismo, a seguito di adattamenti a condizioni ambientali molto simili. I grandi sistemi montuosi ospitano faune particolari, a seguito pure dell'isolamento geografico ed ecologico conseguente.

Geologia

Il cosiddetto stile alpino è lo stile tettonico tipicamente rappresentato nelle Alpi ma osservabile anche in tutte le catene montuose a pieghe e a ricoprimenti. Intense azioni tettoniche originano dapprima strutture a pieghe coricate di tipo isoclinale e, successivamente, provocano il trasporto del fianco normale sul fianco sottostante inverso, determinando forti laminazioni di quest'ultimo e fenomeni di sovrascorrimento. Se questo processo di deformazione coinvolge settori crostali di ampiezza regionale, si originano le falde di ricoprimento, strutture tipiche dello stile alpino. Nella catena alpina alcune falde di ricoprimento interessano solo la copertura sedimentaria, mentre altre coinvolgono anche il basamento cristallino; la partecipazione di settori del basamento cristallino e deformazioni duttili come le falde di ricoprimento indicano che la tettogenesialpina è avvenuta in ambiente metamorfico.

Orogenesi alpina

L'orogenesi alpina rappresenta il più recente dei grandi cicli di deformazione che hanno portato all'insorgere di catene montuose e fa seguito all'orogenesi ercinica. Nel corso dell'orogenesi alpina l'innalzamento delle catene montuose non è avvenuto contemporaneamente e neppure con la stessa intensità, ma si sono avuti momenti di maggiore attività, detti fasi (vedi orogenesi), alternati a momenti di quiete. L'intero periodo orogenetico viene comunemente suddiviso in tre parti denominate orogenesi alpina antica, con manifestazioni nel Triassico superiore e nel Mesozoico superiore, orogenesi alpina media del Cenozoico inferiore e orogenesi alpina recente del Cenozoico superiore con riflessi anche nel Neozoico. L'orogenesi alpina antica comprende varie fasi: la paleocimmerica, o cimmericanferiore, che può considerarsi come una transizione tra l'orogenesi ercinica e quella alpina e che alla fine del Triassico ha interessato la Dobrugia e la Crimea; la cimmerica recente, attiva nel Malm medio-superiore nella Germania nordoccidentale e nella Sierra Nevada; la fase nevadiana, che interessò le cordigliere nordamericane, e quelle andina e peruviana, inerenti alla Cordigliera delle Ande, tutte di età giurassico-cretacica; la fase austriaca, che si è verificata nel Cretacico medio e che ha avuto particolare sviluppo nelle Alpi orientali, nei Pirenei, nei Carpazi, nel Caucaso, nella zona del Tauro e nell'Iran; la fase laramica, iniziatasi al limite fra Cretacico e Paleocene e conclusasi nell'Eocene, che ha interessato solo zone periferiche della Tetide, mentre ha avuto particolare sviluppo nelle cordigliere nordamericane, soprattutto nelle Montagne Rocciose e nelle Antille. L'orogenesi alpina media è articolata nelle fasi pirenaica, di età eo-oligocenica, e savica, di età oligo-miocenica, che hanno interessato i Pirenei, la Cordigliera Betica, le Alpi Svizzere e Orientali, l'Appennino in Europa, le Antille in America, la catena himalayana e quelle dell'Indonesia, dell'Indocina, dell'India, dell'Iran e della Turchia in Asia. L'orogenesi alpina recente comprende le fasi stiriaca, attica e rodanica, tutte di età mio-pliocenica, che interessarono la Spagna, le Prealpi Francesi, il Giura Svizzero, la fascia settentrionale alpina, i Carpazi, il Caucaso e la catena himalayana, e la fase chicuena, di età plio-pleistocenica, la più intensa nell'ambito della Cordigliera delle Ande. Alle precedenti è da aggiungere la fase valacca, riferibile al passaggio tra il Cenozoico e il Neozoico e sviluppatasi nei Carpazi meridionali e nella catena himalayana. Data l'enorme area interessata dall'orogenesi alpina si preferisce meglio inquadrare il fenomeno prendendo in considerazione separatamente un'orogenesi alpina propriamente detta, responsabile della formazione della catena alpino-himalayana, un'orogenesi andina e un'orogenesi delle cordigliere nordamericane. Tenendo presente questa limitazione l'orogenesi alpina propriamente detta ha coinvolto le formazioni rocciose della geosinclinale della Tetide o mare mesogeo. La Tetide si estendeva dall'Atlantico all'Oceano Indiano e alle isole della Sonda, interessando oltre all'attuale area del Mediterraneo l'Africa settentrionale, l'Europa meridionale, l'Asia Minore e la regione himalayana. Questa orogenesi ha dato origine al sistema montuoso a pieghe e a falde della catena alpino-himalayana, la quale si presenta come una duplice fascia, essendo conseguenza dell'evoluzione dei bordi delle moli continentali che si affacciavano sulla Tetide: Eurasia a N e Gondwana a S. Lembi di zone orogeniche più antiche sono rimasti all'interno dell'orogenesi alpina e costituiscono i cosiddetti “massicci intermedi”, tra la fascia settentrionale e quella meridionale della catena alpino-himalayana. La fascia settentrionale comprende i Pirenei, le Alpi, i Carpazi, i Balcani, il Caucaso, le catene settentrionali della Turchia e dell'Iran e l'Hindukush; quella meridionale comprende la Cordigliera Betica, i monti del Rif e della Cabilia, le catene alpino-dinariche, le catene meridionali della Turchia e dell'Iran e l'Himalaya. § Le ricerche compiute nei siti preistorici dell'arco alpino hanno permesso di ricostruire la meccanica del passaggio dalle più antiche facies mesolitiche al progressivo affermarsi delle pratiche agricole, a partire dalla seconda metà del V millennio a. C. Caratteristiche manifestazioni delle culture alpine, nel corso delle età dei metalli, sono le incisioni rupestri del monte Bego e della Valcamonica e le stele antropomorfe altoatesine.

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