altèrno

agg. [sec. XVI; dal latino alternus]. Che si ripete a intervalli regolari; che si succede con vicenda continua: il movimento alterno della marea; “l'alterna/onnipotenza delle umane sorti” (Foscolo); a giorni alterni, un giorno sì e uno no; rima alterna, alternata. Per l'accezione in psicologia di follia alterna, vedi psicosi maniaco-depressiva. § In botanica, sono dette foglie alterne quelle che nascono isolate ai nodi e che si dispongono ai due lati dei rami. Viste lateralmente le foglie alterne appaiono appunto alternate sui lati opposti del fusto. Vengono detti alterni anche i pezzi fiorali, che derivano da foglie modificate, quando i pezzi di un verticillo risultano disposti nell'intervallo fra quelli del verticillo vicino. § In geometria, si chiamano angoli alterni esterni gli angoli formati da una trasversale t con due rette a e b i quali giacciono da parti opposte rispetto a t e nella parte di piano non compresa tra a e b; alterni interni, se giacciono, da parti opposte rispetto a t, nella parte di piano compresa tra a e b (vedi angolo). § In matematica, in altre accezioni, alterno è sinonimo di alternativo.

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