anacoluto

sm. [sec. XIX; dal greco anakóluthon (schêma), (costrutto) inconseguente, tramite il latino anacolūthon]. Si dice di un periodo articolato in modo che le parti che lo compongono presentino una diversa costruzione sintattica. La lingua viva se ne serve abbastanza spesso in espressioni come: Paolo, che si è sempre comportato bene, io lo lodo. Questa, che formalmente è una vera sgrammaticatura, può diventare un efficace procedimento stilistico atto a riprodurre con vivacità lo spontaneo svolgimento di un pensiero. Ne fanno uso anche i migliori scrittori, e in primo luogo il Manzoni: “Non sapete che i soldati è lor mestiere di prendere le fortezze... Quelli che muoiono, bisogna pregare Iddio per loro”.

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