analogista

sm. (pl. -i) [dal latino medievale analogista]. Chi segue il metodo analogico. § Il termine è riferito soprattutto ai grammatici ellenistici della scuola alessandrina (Aristofane di Bisanzio, Aristarco di Samotracia) che sostenevano la perfetta adesione delle forme grammaticali alle forme logiche del pensiero e quindi l'uniformità delle forme per le stesse categorie, la regolarità, la coerenza e la simmetria nel linguaggio, in contrapposizione agli anomalisti della scuola di Pergamo (Cratete di Mallo) che ponevano invece l'accento sull'uso, la consuetudine, l'irregolarità, l'individualità e in genere sulle forze centrifughe del sistema linguistico. Il dissidio tra analogisti e anomalisti rimbalzò ben presto anche a Roma, dove i due opposti indirizzi trovarono generalmente fautori più concilianti che intransigenti, primo fra tutti Varrone. Alla teoria dell'analogia aderì soprattutto Cesare che scrisse un trattato intitolato De analogia.

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