aspergillòsi

sf. [da aspergillo+-osi]. Malattia acuta o cronica dell'uomo o degli animali, provocata da varie specie di funghi del genere Aspergillus. Nell'uomo colpisce prevalentemente soggetti privi di difese immunitarie o con apparato respiratorio danneggiato da patologie preesistenti: cisti e caverne polmonari, bronchiti croniche e bronchiettasie. La lesione caratteristica è l'aspergilloma, costituito da un agglomerato di ife fungine. Nei casi più gravi si ha un' aspergillòsi disseminata, con invasione di molti organi e un quadro clinico di setticemia. La terapia antibiotica con amfotericina B nella maggior parte dei casi riesce a dominare l'infezione. § In veterinaria, la malattia viene causata soprattutto dall'Aspergillus fumigatus. Pur essendo state segnalate infezioni in vari organi, l'aspergillosi polmonare è la più frequente. Essa colpisce quasi tutte le specie domestiche. L'infezione, trasmessa per via aerea, deriva dall'esposizione ripetuta e massiva alle spore fungine. Si manifesta con il quadro di una broncopolmonite caratterizzata da lesioni nodulari sottopleuriche e profonde contenenti ife micetiche.

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