astràgalo (lessico)

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Lessico

sm. [sec. XVI; dal latino astragălus].

1) Una delle ossa del tarso nel piede, di forma approssimativamente cuboide, che si articola con le ossa della gamba (tibia e perone) e del piede (scafoide e calcagno). "La posizione dell’osso è illustrata nel disegno a pag. 46 del 3° volume." "Per la posizione dell'osso vedi disegno al lemma del 2° volume."

2) Modanatura architettonica che separa il fusto della colonna dal capitello e dalla base. È generalmente formata da listelli curvilinei o da ovuli. Probabilmente usata in origine per facilitare la messa in opera o evitare gli spigoli, assunse in seguito solo funzione decorativa.

Gioco degli astragali

Gioco d'azzardo di origine antichissima (è menzionato da Omero), simile al gioco dei dadi. In epoca greca e romana gli astragali mantennero a lungo il loro primitivo significato rituale e ancora Svetonio (sec. I) testimonia la loro utilizzazione divinatoria. Il loro stesso nome tende a farli ricollegare a una forma di divinazione diffusa fin dai tempi preistorici. Si giocava con 4 astragali (piccole ossa di montone con una faccia liscia di valore 1, una scabra di valore 6, una concava di valore 3, una convessa di valore 4) che venivano gettati sulla tavola aleatoria: la posizione che essi assumevano determinava il valore della giocata. Le possibili combinazioni erano 35, collegate ad altrettante figure propiziatorie: il colpo più nefasto, che corrispondeva a 4 facce di valore 1, era chiamato “colpo del cane”, il più favorevole, in cui tutti gli astragali presentavano facce differenti, “colpo di Venere”.

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