atassìa

sf. [dal greco ataxía, mancanza di ordine]. Disturbo della coordinazione dei movimenti sia per quel che riguarda la loro direzione, sia per quanto concerne la successione dei diversi momenti elementari in cui si può scomporre un movimento complesso. Si concreta nel passo incerto e incoordinato di chi, per esempio, scende una scala al buio. Si conoscono diverse sindromi atassiche, secondo la lesione neurologica che ha provocato l'atassia, ognuna con una sua specifica sintomatologia. Si distinguono così l'atassia cerebrale, secondaria a lesioni della corteccia frontale o temporale, l'atassia cerebellare, caratterizzata dall'associazione di vari segni di sofferenza cerebellare come l'ipermetria, l'adiadococinesi, l'asinergia, l'atassia labirintica, caratterizzata da disturbi dell'equilibrio, e infine l'atassia tabetica, da lesione delle vie della sensibilità profonda, tipica della tabe dorsale. Una forma particolarmente grave di atassia è l'atassia di Friedreich malattia ereditaria caratterizzata da degenerazione delle fibre sensitive e motorie del midollo spinale e da lesioni cerebellari. All'atassia si associano paralisi muscolare, disturbi della parola e deformazioni scheletriche. Non esiste terapia specifica e la sopravvivenza è limitata.

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