nevrite o neurite

sf. [sec. XIX; da nevro-+-ite]. Processo flogistico o degenerativo di uno (nevrite localizzata o mononevrite) o più (nevrite diffusa o polinevrite) nervi. Le nevriti si differenziano dalle nevralgie in quanto i nervi presentano lesioni parenchimatose (nevrite parenchimatosa) con interessamento del cilindrasse (nevrite assile) o della guaina mielinica (nevrite periassile), oppure lesioni interstiziali concernenti il connettivo intra- e perifascicolare (nevriti interstiziali). Le mononevriti insorgono in seguito a un trauma del nervo interessato (ferite, contusioni, trazioni violente) o a un'infezione. Si manifestano con paralisi flaccida e atrofia dei muscoli innervati dal nervo offeso, anestesia superficiale nei territori cutanei dipendenti da questo, abolizione dei riflessi tendinei, disturbi vasomotori, secretori e trofici. Le forme cliniche delle mononevriti dipendono dalla localizzazione e dalla natura della lesione e dall'interruzione completa (paralisi totale) o incompleta del tronco nervoso (paralisi parziale o dissociata). La natura della lesione che ha compromesso l'integrità di un tronco nervoso condiziona la sintomatologia; le lesioni irritative da ferite infette con penetrazione di corpi estranei determinano nevriti di tipo irritativo con sintomi di natura sensitiva e trofica. La prognosi delle nevriti localizzate è sempre riservata e il decorso lungo (3-6 mesi). Origine incerta ha invece la nevrite ascendente, forma rara, che si osserva come complicazione di piccole ferite (punture di spillo, schegge) localizzate alla punta delle dita delle mani, specie nella zona innervata dal nervo cubitale. Dopo qualche tempo compaiono dolori, che interessano successivamente il dito leso, la mano e l'intero arto, seguiti da fenomeni atrofici e da grave limitazione funzionale; l'evoluzione è molto lenta. Le polinevriti si osservano nel corso di infezioni, intossicazioni endogene (diabete, gotta, colemia) ed esogene (piombo, arsenico, fosforo, ecc.), e di avitaminosi; anche il raffreddamento sembra favorirne l'insorgenza. Si manifestano con paralisi flaccide multiple nel dominio dei nervi spinali; ipotonia e atrofia degenerativa; eventualmente paralisi nel dominio dei nervi cranici (nevrite ottica); anestesia, specie alle estremità distali degli arti; abolizione o diminuzione dei riflessi tendinei; disturbi vasomotori, trofici, secretori nelle parti paralitiche; eventuali alterazioni delle funzioni psichiche. Il decorso può essere acuto, subacuto o cronico; le forme cliniche dipendono dalla predominanza di alcuni sintomi rispetto ad altri (forme motrici o sensitive) o dall'agente patogeno (polinevrite alcolica, saturnina, da solfuro di carbonio, ecc.). La terapia della nevrite dovrà essere causale e sintomatica (analgesici, fisioterapia), con l'obiettivo di ripristinare la motilità degli arti lesi.

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