Lessico

sf. [sec. XIII; dal latino actĭo-ōnis, da agĕre, fare, operare; nel significato finanziario sul modello del francese action].

1) L'agire, come esplicazione concreta dei propositi espressi dalla volontà, talvolta in opposizione al pensiero considerato come il momento della formulazione dei propositi; quindi operosità, attività: uomo d'azione, energico nell'agire e dedito all'attività pratica piuttosto che alla teoria; concordanza di pensiero e azione; passare all'azione, a vie di fatto. In particolare, in psicologia, indica sia il comportamento originato da cause biologiche, sia (più comunemente) il comportamento intenzionale. In economia, azione cambiaria, esercitata per ottenere il pagamento di una cambiale insoluta o protestata. Per estensione, movimento: il tuo amico è sempre in azione; di apparecchi, dispositivi e simili, moto, funzione: impianto in azione; mettere in azione il motore. In grammatica: verbi d'azione, che esprimono movimento.

2) Concretamente, ogni gesto o atto singolo, specialmente considerato nel suo valore etico: azione buona, onesta, malvagia, empia; giudicare le proprie azioni.

3) In senso militare, movimento tattico di truppe e di mezzi militari; singola operazione o fase di una battaglia: azione di rastrellamento; prendere parte a un'azione di disturbo; azione di ripiego, di offesa; azione aerea, navale, ecc. Nello sport, ciascuna fase di gioco; ogni manovra singola o collettiva volta al conseguimento di un certo risultato: la squadra ha costruito molte azioni d'attacco.

4) Di fenomeni naturali, sostanze, organi e in genere cose inanimate, esplicazione di energia; capacità di produrre determinati effetti: sistema di lavorazione che sfrutta l'azione dei venti; l'azione erosiva del mare; farmaco ad azione immediata . In particolare in fisica ciò che induce modificazioni dello stato fisico di un corpo per la presenza di altri corpi materiali.

5) Svolgimento della trama, intreccio di un'opera letteraria: l'azione si svolge in un Paese estero; azione statica, movimentata, ridotta. In particolare, con riferimento a opere drammatiche, la rappresentazione scenica, il tipo o il carattere dato alla rappresentazione: azione drammatica, mimica; azione sacra, di argomento religioso; azione rapida, incalzante, ritardata.

6) Richiesta formale inoltrata agli organi competenti perché sia riconosciuto un proprio diritto; più in generale, processo, causa: intentare un'azione legale.

7) Titolo di credito costituito da ciascuna quota in cui è suddiviso un capitale sociale.

8) In chimica, legge dell'azione di massa, detta anche legge di Guldberg e Waage, legge fondamentale degli equilibri chimici indicante la dipendenza della posizione di questi dalla concentrazione delle specie chimiche che vi partecipano.

9) In metallurgia, azione passivante, effetto prodotto da opportune sostanze chimiche, a seguito del quale un materiale metallico modifica la sua configurazione chimica superficiale con conseguente ostacolo o addirittura impedimento dell'attacco corrosivo del materiale metallico sottostante.

Cibernetica

Insieme dei mutamenti di configurazione di un sistema, necessari per modificarne la struttura e l'organizzazione, in modo da renderlo atto a raggiungere una determinata finalità (effetto dell'azione) consistente nella trasmissione e/o trasformazione di energia, ovvero, trasmissione e/o elaborazione di informazioni. Perché l'azione abbia luogo occorre che al sistema venga fornita l'energia necessaria, o dal suo interno o dall'esterno; l'insieme dei componenti del sistema è detto catena d'azione. Molto spesso l'effetto si concretizza in un determinato valore, o in un insieme di valori, di una o più grandezze fisiche caratteristiche del sistema. Quando tale grandezza può assumere solo valori discreti, l'azione dicesi a gradi multipli. Nel caso di due soli valori, è tipica l'azione detta per tutto o niente, che si ha quando uno dei valori è nullo. Infine l'azione si dice libera quando non esiste alcun organo di asservimento, asservita nel caso opposto, in cui l'azione diventa funzione del tipo di asservimento.

Filosofia

Nelle filosofie intellettualistiche, l'azione è nient'altro che l'esecuzione materiale di un compito determinato dall'intelletto, mentre nelle filosofie che privilegiano l'azione essa prevale sul pensiero, come nella filosofia dell'azione di M. Blondel, per cui l'azione, e non il pensiero, è capace di attingere la verità e l'assoluto. In contrapposizione al pensiero, l'azione è un'operazione compiuta sulla realtà esterna, il cui risultato è una trasformazione della realtà stessa. Marx e i marxisti hanno concepito a questo modo l'azione, a cui hanno dato il nome di prassi; dal loro punto di vista, solo la prassi è produttrice di storia, mentre la teoria ne rappresenta la giustificazione a posteriori (ideologia) o lo stimolo (teoria rivoluzionaria). La superiorità dell'azione sul pensiero è evidenziata anche dal pragmatismo americano, che ricerca nell'azione il significato del pensiero (Peirce) o la sua verificazione o falsificazione (James).

Per il diritto

S. Satta, Diritto Processuale Civile, Padova, 1959; V. Andrioli, Diritto Processuale Civile, Napoli, 1979; S. Piraino, L'azione nel processo amministrativo, Milano, 1981.

Per l'economia

T. Ascarelli, Studi in tema di società, Milano, 1952; F. Messineo, Studi di diritto delle società, Milano, 1958; P. Greco, Società, Torino, 1959; A. De Gregorio, Corso di diritto commerciale, Milano, 1967; P. Grieger, Metodologia dell'azione, Milano, 1983.

Per la filosofia

H. Dumery, La philosophie de l'action, Parigi, 1948; A. R. White, The Philosophy of Action, Oxford, 1968.

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