babbuino

Indice

Lessico

(disus. babuino), sm. [sec. XIV; dal francese babouin].

1) Nome comune di quattro specie di scimmie africane dell'ordine dei Primati, famiglia dei Cercopitecidi, spettanti al genere Papio.

2) Fig., goffo, balordo, sciocco: “Non mi fate comparire un babbuino” (Goldoni).

Zoologia

Detti anche paviani, i babbuini sono molto affini all'amadriade, che occupa un posto a sé e che alcuni studiosi ascrivono al distinto genere Comopithecus. Lunghi da 50 cm a oltre 1,10 m, più la coda variabile da 7 a 50 cm, i babbuini figurano tra i più grossi Cercopitecidi, potendo pesare sino a 40 kg. La loro pelliccia, piuttosto grossolana, mostra una colorazione bruna od olivastra, con tinte sovente sul giallastro; le estremità e la coda sono spesso molto scure. I babbuini hanno una voce caratteristica, come un forte e profondo latrato; quando mangiano fanno udire una sorta di grugnito o brontolio. Frequentano per lo più zone aperte, spesso rocciose; incedono con andatura alquanto sgraziata e, nella corsa, con galoppo dondolante. Nelle loro scorribande possono arrecare gravi danni alle coltivazioni, come si verifica per esempio nel Sudafrica. Esistono quattro specie di babbuini, senza contare l'amadriade: lo sciacma, il babbuino giallastro, l'anubi e il babbuino olivastro. Lo sciacma o paviano nero o porcario (Papio ursinus) , di grossa mole, vive nell'Africa meridionale ed è proprio di zone rocciose; ha color grigio-nerastro con riflessi olivastri. Più noto e diffuso il babbuino giallastro (Papio cynocephalus), la cui area si estende a nord di quella del precedente nell'Africa centro-meridionale sino alla costa orientale; frequenta preferibilmente savane e zone aperte alberate. È di color giallastro, con le parti inferiori molto chiare. L'anubi (Papio anubis=Papio doguera), diffuso nell'Africa centrorientale, ma anche in parte dell'Africa occidentale, e, a nord, sino in zone periferiche del Sahara (per esempio, Tibesti), è grosso e ha colore oliva-brunastro, con pelliccia più lunga; e infine il babbuino olivastro (Papio papio), diffuso solo nell'estremo ovest dell'Africa (Senegal), di mole inferiore con manto oliva-rossastro, a pelo assai lungo. Alcuni zoologi tuttavia ritengono che le quattro specie di babbuini siano da ascrivere a un'unica superspecie Papio cynocephalus.

Etologia

I babbuini vivono generalmente in branchi di alcune decine di individui, da dieci a quasi duecento. Il numero dei membri di un branco varia probabilmente con la quantità di alimento presente nell'area, ma anche fattori sociali sembrano avere il loro ruolo. Un branco può essere costituito da sottogruppi che si separano durante il giorno e si riuniscono per la notte. Nei gruppi ci sono in genere da 3 a 5 femmine adulte per ogni maschio adulto. Non si conoscono maschi solitari né bande di soli maschi. Il perimetro dell'area familiare di un branco di babbuini è normalmente di alcuni chilometri e le aree familiari dei diversi branchi si possono sovrapporre più o meno ampiamente. I branchi tendono normalmente a non incontrarsi ma, se questo accade, come talvolta ai luoghi di abbeverata, essi coesistono pacificamente. Il branco di babbuini è organizzato gerarchicamente, per lo più con un solo maschio dominante su tutti gli individui, ma talvolta si instaurano rapporti più complessi, come quando i maschi subadulti raggiungono la piena maturità o un maschio adulto si inserisce in un gruppo estraneo. In questi casi possono insorgere episodi aggressivi fra i maschi adulti, soprattutto se uno di essi attacca un altro membro del branco. Le aggressioni tuttavia sono prevalentemente basate su esibizioni di minaccia e inseguimenti non cruenti, nei quali il maschio dominante è il più coinvolto, specie quando c'è da proteggere le madri con i piccoli. Talvolta due maschi possono stringere alleanze e spalleggiarsi negli scontri. Alleanze possono anche verificarsi ai massimi livelli gerarchici. La dominanza comporta la priorità di accesso al cibo, alle femmine e ai luoghi di riposo, ma anche un ruolo difensivo del branco dai pericoli esterni e il mantenimento dell'ordine interno, con interventi dove si verifichino episodi aggressivi. Rapporti gerarchici esistono anche tra le femmine, fra cui il rango delle madri è generalmente più elevato di quello delle femmine senza figli. Una femmina di rango elevato può allontanare un'altra femmina con la sua presenza e può anche acquisire la priorità di accesso a una madre alla quale sia disposta a riordinare il pelo (vedi grooming). I branchi passano la notte in luoghi protetti, come alberi, sopraelevazioni e anfratti rocciosi del terreno, posti in particolari siti delle rispettive aree familiari e durante il giorno si spostano per nutrirsi, raccogliendo una grande varietà di vegetali, come fiori, germogli e radici, ma integrando l'alimentazione con invertebrati e, occasionalmente, con piccoli vertebrati. È molto importante per i giovani osservare e imitare i componenti più esperti del branco, dai quali essi apprendono probabilmente i luoghi e il modo in cui cercare il cibo. Il pericolo maggiore per i babbuini sono i predatori della savana (leoni, leopardi, iene, licaoni, sciacalli), che possono sorprenderli durante gli spostamenti nei luoghi aperti. Tuttavia i maschi adulti sono molto combattivi e in grado di tener testa perfino a un leopardo. D'altro canto i branchi si tengono lontani dalle zone frequentate dai predatori e comunque la loro coesione normalmente scoraggia qualsiasi predatore. Anche la disposizione degli individui nel branco, durante gli spostamenti, riflette la necessità di una protezione continua. Al centro del gruppo si collocano le madri con i piccoli vicino ai maschi dominanti. Questo nucleo centrale è circondato dai maschi subdominanti. Un'avanguardia di maschi subadulti e giovani precede il branco a parecchie decine di metri, mentre le femmine adulte senza figli possono chiudere la formazione in posizione arretrata. L'avanguardia in particolare, ma qualsiasi individuo, può comunicare con schiamazzi qualche evento insolito e allarmante e richiamare l'immediato intervento dei maschi dominanti. Tutti i maschi possono accoppiarsi con le femmine in calore, malgrado queste si tengano generalmente vicine al maschio dominante; quelli subordinati, tuttavia, possono accoppiarsi soltanto quando le femmine non sono feconde. In questo periodo i maschi tendono a mantenere la femmina un po' separata dal gruppo, altrimenti possono essere attaccati da più maschi e la femmina può venir loro sottratta. La femmina in calore si offre al maschio presentandogli le parti posteriori. Questa esibizione ha anche la più ampia funzione sociale di inibire l'aggressione da parte di un individuo di rango elevato ed è effettuata sia dalle femmine sia dai maschi giovani e dagli individui subordinati. In questi ultimi, oltre a rappresentare un'esibizione di sottomissione, viene anche usata nella cosiddetta “minaccia protetta”, che consiste nel minacciare un individuo volgendo il posteriore verso il maschio dominante, il quale, essendo attratto dal clamore della lite, ma non potendo aggredire l'individuo che gli presenta il posteriore, aggredisce l'individuo minacciato, favorendo con il suo intervento l'individuo che ha effettuato la minaccia e facilitando di conseguenza la sua ascesa nella scala gerarchica. Talvolta questi episodi possono portare alla inversione delle posizioni di rango dei due individui inizialmente coinvolti nella lite. Le attività di pulizia hanno una funzione importante fra i babbuini, che vi dedicano gran parte del tempo nelle prime ore del mattino e durante il riposo pomeridiano. I maschi spesso spulciano le femmine con cui formano coppia e in genere le femmine in calore o con i piccoli ricevono il maggior numero di attenzioni. Gli individui di rango più elevato vengono accuditi in misura maggiore di quelli di rango inferiore. I giovani si spulciano a vicenda e i piccoli sono spulciati dalle madri o da altre femmine. I comportamenti che preludono allo spulciamento sono la presentazione del posteriore, lo sdraiarsi davanti all'individuo di cui si chiedono le prestazioni e lo schiocco delle labbra. Questi comportamenti contengono segnali che abbassano il livello di aggressività fra gli individui, ne permettono il contatto reciproco e rafforzano la coesione del branco. Altri comportamenti molto diffusi fra i babbuini, e che rientrano nella sfera delle cerimonie di saluto e pacificazione, sono lo schioccare le labbra, il toccare con il muso il muso di un altro individuo o la sua regione genitale e la pseudo-monta che, usata come esibizione sociale, ha luogo quando un individuo ne avvicina un altro presentandogli il posteriore. Gli individui di rango più elevato sono fatti oggetto di esibizioni del posteriore più degli altri e montano più frequentemente gli altri individui, ma fra individui di rango elevato la pseudo-monta può essere attuata reciprocamente. I piccoli babbuini, allattati per circa un anno, sono un centro di interesse e di coesione per tutto il branco. Nei primi tempi si aggrappano al ventre della madre, che poi cavalcano durante gli spostamenti. Successivamente, fino all'età di 3-4 anni, essi formano gruppi di gioco misti, ben tollerati dai maschi adulti ma assai meno dalle femmine e sono progressivamente allontanati dalle rispettive madri. Comunque le grida di paura di un piccolo stimolano sempre una risposta incondizionata di soccorso da parte di qualsiasi membro del branco. Il diverso grado di tolleranza manifestato nei loro confronti dalle femmine e dai maschi adulti probabilmente determina la tendenza dei giovani, quando sono minacciati, a cercare soccorso presso i maschi adulti, che in effetti sono i più validi difensori. Negli anni successivi, le femmine entrano a far parte dei gruppi di femmine, partecipando alle attività di spulciamento delle più anziane e i maschi incominceranno a interagire aggressivamente con i coetanei e a misurare con essi i rispettivi gradi di dominanza. A questa età i maschi adulti li minacciano più spesso, specie se i giovani aggrediscono i più piccoli. Le femmine acquistano la maturità sessuale a circa 5 anni. A questa età i maschi, che raggiungeranno il pieno sviluppo a 8, sono subadulti, diventano dominanti sulle femmine, acquistano coraggio e si collocano alla periferia del branco quali guardiani.

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