bassòtto

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agg. e sm. [sec. XVIII; da basso (aggettivo)].

1) Piuttosto basso: un tavolo bassotto; in particolare, di persona dalla statura inferiore alla media: “Era bassotta, gambe storte, coi capelli profumati” (Pavese).

2) Nome di diverse razze di cani da caccia. Il più noto è il bassotto tedesco (Teckel) che, nonostante l'enorme sproporzione tra la lunghezza del tronco e la cortezza degli arti, non appare grossolano né sgraziato. Come per i bassetti anche questa razza si è originata da un'anomalia perpetuata per selezione nei discendenti. Il bassotto tedesco, dal finissimo fiuto, è, grazie alla sua speciale conformazione, uno specialista nello stanare la selvaggina. Oggi è considerato quasi ovunque cane da compagnia. La testa è ben modellata, con orecchie larghe, piatte, non molto lunghe, rotonde alla punta. Gli occhi sono di media grandezza, scuri, ovali, di espressione viva. La coda è portata in linea con il dorso, mai tagliata. Nei bassotti tedeschi si distinguono tre varietà di pelo (corto, lungo e duro) e tre taglie: bassotto normale (che non dovrebbe superare i 9 kg); bassotto nano (circonferenza toracica fino a 30 cm, a 15 mesi, e peso fino a 4 kg); bassotto Kaninchen (circonferenza toracica fino a 30 cm, a 15 mesi, e peso fino a 3,5 kg). Il manto può essere unicolore: fulvo, rosso, rosso giallo; bicolore: nero, marrone o grigio con focature delimitate; moschettato, tigrato, striato o pluricolore. Altre razze di bassotto sono: il bassotto artesiano normanno, il bassotto blu di Guascogna, il bassotto griffone della Vandea e il bassotto fulvo di Bretagna, tutti cani per la caccia con il fucile (lepri, conigli, ecc.).

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