bigliétto

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sm. [sec. XVI; dal francese billet].

1) Breve lettera con poche parole di saluto, di augurio o di avviso: l'ho avvertito del nostro arrivo con un biglietto; per Natale ho spedito numerosi biglietti di auguri; frequente in tal senso il dim. bigliettino. Per estensione, foglio o cartoncino stampato: biglietto postale, costituito da un foglio piegato, avente un lembo gommato che ne consente la chiusura e recante impressa l'impronta di affrancatura (generalmente l'impronta a stampa di un francobollo di valore pari al porto del biglietto stesso); biglietto da visita, cartoncino col proprio nome e cognome e talora il titolo e l'indirizzo e il numero di telefono. § Biglietto da visita, (più corretto, ma meno usato, di visita). Anche se si conoscono usi del biglietto da visita, sia pur sporadici e solo in qualche modo analoghi a quello attuale, in età precedenti, il suo impiego moderno nasce al principio del sec. XVIII, quando si usava, per preannunciare la propria visita a qualcuno, lasciargli o inviargli prima un biglietto recante il proprio nome. Alla metà di quel secolo vennero in uso in Italia biglietto da visita con ricche e spesso assai belle incisioni decorative intorno al nome; alla fine del secolo erano in commercio anche biglietti che recavano incisa la sola ornamentazione, a cui si aggiungeva a mano, di volta in volta, il nome. La decorazione di ogni tipo cadde in disuso al tempo della Rivoluzione francese e da allora il biglietto da visita, sia eseguito in tipografia, sia in incisione, reca solamente la parte scritta.

2) Piccola cedola rettangolare che assicura il diritto d'ingresso nei mezzi di trasporto, nei teatri, nei cinema, nei campi sportivi, ecc.; si acquista alle apposite biglietterie delle stazioni di partenza o sui mezzi stessi di trasporto, ai botteghini dei locali di spettacolo o presso apposite agenzie o rivendite autorizzate: biglietto tranviario, ferroviario, di 1a o 2a classe, supplemento rapido, di andata o ritorno, chilometrico, per comitiva, per gruppi familiari, per militari, per ragazzi, cumulativi (il primo biglietto ferroviario fu venduto in Inghilterra il 27 settembre 1825); biglietto numerato, che segna il numero del posto da occupare. Per gli spettacoli pubblici vi sono anche biglietti gratuiti, d'omaggio o di favore, rilasciati alla stampa, alle autorità, ecc. Biglietto della lotteria, tagliando con cui si partecipa all'estrazione dei premi.

3) Titolo di credito pagabile: biglietto di banca, di Stato; biglietto da mille; l'accr. bigliettóne indica specialmente i biglietti di grosso taglio. § Biglietto di banca. Moneta cartacea a corso legale con potere liberatorio illimitato (cioè potere illimitato di liberare dalle obbligazioni) emessa da speciali banche dette perciò banche di emissione (in Italia, dal 1926, i biglietti sono emessi dalla Banca d'Italia). La scritta in essi sovente impressa “pagabile a vista al portatore” significava in passato convertibilità in metallo; ora significa solo convertibilità in altri biglietti. Il biglietto di banca pare sia stato inventato nel 1656 da I. Palmstruch, fondatore della Banca di Svezia, ma il suo sviluppo è legato al sorgere e all'operare della Banca d'Inghilterra (vedi anche banca e moneta). § Biglietto di stato, moneta cartacea a corso legale emessa dal Tesoro dello Stato e generalmente con natura di moneta divisionaria. Strumento finanziario d'emergenza, il biglietto di Stato deve considerarsi una sottocategoria del cosiddetto debito fluttuante, per il quale non vengono corrisposti interessi. Storicamente il biglietto di Stato è sorto nel sec. XVIII, in Francia, in Piemonte e nelle colonie inglesi d'America ma il suo uso ebbe effetti disastrosi. In seguito, per un certo periodo e sulla base delle passate esperienze, gli Stati si preoccuparono di ridurne l'emissione. Gli ultimi decenni del sec. XIX hanno visto un ricorso più frequente a questa forma di debito pubblico che, se da un lato presenta immediatamente dei vantaggi, dall'altro, con l'aumento della circolazione, produce effetti inflazionistici sempre più preoccupanti. In Italia i biglietti di Stato sono stati sostituiti dalle monete metalliche. § Biglietto d'orefice, (inglese goldsmiths note). Era un titolo di credito rilasciato ai depositanti dai banchieri-orefici che operavano in Inghilterra nei sec. XVI e XVII. Assumeva talvolta il carattere e la funzione della fede di credito, talaltra quelli del vaglia bancario.

4) Ant., ordine scritto, specialmente quello dato dall'ufficiale superiore all'inferiore.

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