bustrofèdico

agg. (pl. m. -ci) [dall'avv. greco bustrophēdón, propr. alla maniera di arare dei buoi]. Viene così detta la scrittura di certe iscrizioni arcaiche, in cui si alternano regolarmente righe scritte da destra a sinistra e da sinistra a destra, con un andamento simile a quello dei buoi che arano. Troviamo la scrittura bustrofedica in alcune iscrizioni italiche ed etrusche e in poche latine (tra cui il Lapis Niger), ma soprattutto in Grecia. L'opinione più diffusa è che essa segni il passaggio dalla scrittura sinistrorsa, usata dai Fenici, a quella destrorsa, che poi si affermò tra i Greci. Non è possibile però segnare un confine cronologico netto fra i vari usi e creare una schematizzazione in tre periodi.

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