cón

prep. semplice [sec. XIII; latino cum]. In unione con l'art. det. può fondersi con esso per dar luogo a prep. articolate: col (o con il), collo (più corretto con lo), colla (più corretto con la), coi (o con i; lett. co'), cogli (più corretto con gli), colle (più corretto con le). Disus. i composti meco, teco (con me, con te), antiq. nosco, vosco (con noi, con voi), più com. seco (con sé). Esprime rapporto di compagnia (talora rafforzato da insieme), unione, relazione (in questo caso è spesso sin. di verso o contro): passeggiare con gli amici; è uscito insieme con la sorella; bistecca con patate; è cortese con tutti; la guerra coi Galli. Talora indica appartenenza: villa con parco; ditta con molte filiali. Detto di indumenti o di oggetti che si portano, significa tenendo indosso, avendo in mano, ecc.: uscì col cappotto; è arrivato con una scatola di cioccolatini. Introduce i complementi: 1) di qualità: “Già m'eri vicina tu con quella voce” (Quasimodo); pantaloni con risvolto; 2) modo o maniera: guardare con sospetto; sedeva con le gambe accavallate; 3) mezzo o strumento: viaggiare con l'aereo; 4) causa: con questa ferita non posso muovermi; 5) comparazione: paragonare una cosa con un'altra; 6) limitazione: come va con la salute? Con valore concessivo vale nonostante: con tutta la sua boria, ha fallito; con valore temporale, a partire da: con oggi inizia l'estate. Unito a un infinito sostituisce il gerundio: con lo studiare s'impara.

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