capitazióne

sf. [sec. XVIII; dal latino tardo capitatiō-ōnis]. Tributo imposto (tributum capitis) tanto sulle persone in età lavorativa quanto sui fondi, al tempo della monarchia assoluta in Roma. Si diceva capitatio plebeia, se gravava sull'uomo privo di beni; capitatio humana, se colpiva il proprietario di uno schiavo; capitatio animalium, se riguardava il bestiame posseduto; capitatio annonaria (o iugatio), se pesava sui proprietari di fondi. La capitazione immobiliare gravava – salvo esenzione – su tutti i proprietari di fondi rustici: veniva accertata determinando, in base alla produttività, il valore della terra espresso in unità ideali (capita o iuga, o, in Italia, millenae) e i valori addizionali, costituiti da schiavi e coloni (capitatio humana) e da animali (capitatio animalium). In epoca medievale e moderna indicò in genere un tributo di carattere personale, solitamente dovuto sul reddito. Si chiamava anche capatico o testatico.

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