cappa¹

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sf. [sec. XIII; latino tardo cappa, propr. cappuccio].

1) Ampio e lungo mantello senza maniche, spesso fornito di cappuccio, che si porta sopra l'abito avvolgendo tutta la persona; fu usato fin dall'antichità, per proteggersi, soprattutto in viaggio, dalle intemperie; cappa di piombo, quella che Dante fa pesare come pena infernale sulle spalle degli ipocriti; fig., peso insostenibile, causa d'oppressione morale. In particolare: A) il mantello dei cavalieri medievali e, più tardi, degli spadaccini, divenuto il simbolo delle loro imprese avventurose: romanzi, film di cappa e spada, che narrano gesta di corte e d'armi, specialmente quelli ambientati nella Francia del sec. XVII. B) Nell'abbigliamento ecclesiastico designa vari tipi di indumenti liturgici e non, sempre con cappuccio (cappamagna). Proverbio: “per un punto Martin perse la cappa”, detto di chi per un banale errore o per un piccolo ostacolo non riesce nel suo intento (con riferimento alla disavventura capitata a un monaco Martino che, per un errore di punteggiatura in un'iscrizione, non avrebbe ottenuto la nomina a priore). C) Mantello di stoffa pesante, rosso all'esterno e giallo all'interno, che il torero usa durante la corrida per giostrare col toro, tranne nella fase dell'uccisione durante la quale la cappa è sostituita dalla muleta.

2) Per estensione, copertura materiale, rivestimento in genere. In senso fig.: la cappa del cielo, la volta celeste. In particolare: A) Involucro di captazione per fumi, aria viziata o altro aeriforme che deve essere aspirato e convogliato in un condotto di scarico. Le cappe hanno forma di tronco di piramide aperto in corrispondenza delle basi; la zona di presa corrisponde alla base maggiore, disposta verso il basso, mentre alla sommità si ha la comunicazione col camino. La costruzione può essere in muratura, in lamiera metallica, in vetro, in materiale plastico, ecc. Il tiraggio può essere naturale o forzato. B) In elettrotecnica, ognuno degli elementi in acciaio o ghisa, a forma di coperchietto cilindrico chiuso a una base, fissato alle due estremità di un isolatore rigido per sostenere il morsetto portaconduttore o per fissare l'isolatore a un supporto. Negli isolatori sospesi a piatti multipli, è l'elemento metallico in fusione di ghisa che, insieme con il perno, realizza l'unione tra due piatti contigui, permettendone il movimento relativo. C) Formazione nuvolosa costituita da un velo bianco, a forma lenticolare e a struttura fibrosa, visibile al di sopra delle cime dei cumuli e dei cumulonembi. Le cappe si formano quando violenti correnti ascendenti riescono a sollevare e a perforare gli strati d'aria di un'inversione termica; esse possono unire le cime di più cumuli e venire, in seguito, da questi perforate.

3) In marina, copertura in tela o plastica con cui si proteggono dalle intemperie particolari sistemazioni poste in zone esposte (come bussole, imbarcazioni, armi, ecc.) nella navigazione a vela; vele di cappa, le più basse; per estensione: navigare alla cappa, col minimo di velocità per consentire alla nave di sostenere una tempesta. In genere le navi a vela, ridotta la velatura, navigano se possibile di bolina, in modo da produrre con il proprio scarroccio una scia laterale, in corrispondenza del lato sopravento, nella quale le onde non frangono (remora). Le navi con propulsione meccanica, ridotta la velocità, navigano al mascone, in modo da mantenere condizioni tollerabili di rollio, beccheggio, sussulto, ecc. Si può talvolta prendere la cappa anche ricorrendo a un'ancora galleggiante, che mantiene la prora al mare (la poppa, se filata di poppa) e fa diminuire la velocità.

4) Elemento aggiuntivo del nolo con funzione di sopranolo o extra-nolo. Corrisposta in origine al capitano quale compenso per i disagi del viaggio, viene ora pagata all'armatore in percentuale (5 o 10%) sul nolo come indennizzo per l'uso di attrezzi di bordo.