ceroplàstica

sf. [sec. XVIII; dal greco kēroplastike (téchnē), (arte) della ceroplastica]. È l'arte di modellare in cera. § L'uso di modellare figure in cera era ben noto nell'antichità in Egitto e in Grecia. Nel sec. IV a. C. Lisistrato, fratello dello scultore Lisippo, otteneva figure riempiendo di cera le impronte prese sui modelli. In età romana erano molto diffuse, nelle cerimonie e nell'ambiente familiare, le maschere funerarie degli antenati e le statuette dei Lari realizzate in questo materiale. Figurette di cera erano poi largamente usate in riti magici, sortilegi e “fatture”. Con cera si modellarono nel Medioevo sculture destinate alla fusione in bronzo (fusione a cera perduta, tecnica usata soprattutto dai medaglisti). Nel Cinquecento fu di moda riprodurre in cera, a grandezza naturale, immagini di personaggi del tempo, rivestite di puntuali e ricchi costumi in stoffa. Da questa premessa dovevano sorgere nel sec. XVIII i “musei delle cere” (famosi quello di Madame Tussaud a Londra e il Museo Grévin a Parigi). Nel sec. XIX la scultura in cera ebbe uno dei maggiori interpreti in Medardo Rosso che sfruttò le caratteristiche di duttilità e di effetti chiaroscurali in una serie di capolavori.

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