cheratoplàstico

agg. e sm. (pl. m. -ci) [cherato-+plastico (aggettivo)]. Farmaco protettivo cutaneo che agisce stimolando i processi di cheratinizzazione dell'epidermide. Tra i principali cheratoplastico vi sono lo zolfo, idrocarburi solforati (ittiolo), sostanze con raggruppamenti tiolici (cistina, glutatione, dimercaptopropanolo o BAL), fenoli (resorcina, pirogallolo), i balsami del Tolù o del Perú, la resina di Guaiaco, ecc. I cheratoplastici aumentano lo spessore dello strato corneo dell'epidermide poiché, per effetto della loro azione ossidante e disidratante, favoriscono la cheratinizzazione degli strati cellulari sottostanti, fenomeno che è sempre preceduto dalla diminuzione del contenuto idrico endocellulare. I cheratoplastici vengono adoperati sotto forma di pomate per proteggere ulcere, piaghe e altre lesioni cutanee prodotte da agenti chimici, fisici o microbici.

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