congettura

Indice

(ant. coniettura), sf. [sec. XIV; dal latino coniectūra].

1) Supposizione, opinione fondata su semplici indizi o apparenze: “La trista parola... troncò le congetture che già cominciavano a brulicar ne' loro cervelli” (Manzoni). In particolare, in filosofia, forma di conoscenza fondata sull'osservazione empirica e l'intuizione personale. Negativa in Platone, per cui la congettura è la forma inferiore della conoscenza, acquista valore positivo in N. Cusano, che ne fa il primo gradino per arrivare all'unione conoscitiva con Dio.

2) In filologia, parola o frase proposta come emendamento nei luoghi in cui il testo tramandato è corrotto o lacunoso.

3) In economia aziendale, la congettura rappresenta l'ipotesi che è alla base dell'imputazione soggettiva di un costo pluriennale nei singoli periodi amministrativi; la congettura deve trovare fondamento in ipotesi congrue e derivazione da procedimenti logico-deduttivi coerenti, laddove i requisiti di congruità e di coerenza vanno intesi in senso economico; dalle congetture derivano i valori congetturati, che costituiscono le quantità soggettive unitamente ai valori stimati, da cui si differenziano perché, contrariamente a questi ultimi, i valori congetturati non sono in nessun caso assoggettabili a verifica alcuna.

4) In logica matematica, asserzione per la quale, pur non avendosi dimostrazioni generali di validità, non è stato però possibile fornire anche un solo esempio che la contraddica e, come nel caso della congettura di Fermat, non si conosce un algoritmo applicabile in ogni caso.

5) Ant., presagio, predizione.