contenuto (sostantivo)

sm. [sec. XVI; pp. di contenere]. Ciò che è contenuto in un determinato luogo o spazio, in un qualsiasi recipiente: il contenuto di una valigia, di una bottiglia. Per estensione, materia, argomento di un libro, di un trattato e simili: il contenuto dell'Iliade. § In filosofia, ciò che è costitutivo di qualsiasi dato, esistente o conosciuto, indipendentemente dal modo (cioè dalla forma) in cui il dato esiste o è conosciuto. Nella logica, il concetto di contenuto è stato identificato con la comprensione (cioè con la totalità delle determinazioni di un concetto). Tale identificazione si può trovare sia nella logica aristotelico-scolastica, sia in quella di Port-Royal e in quella moderna. § In psicanalisi, ciò che costituisce il sogno. Si distingue il contenuto latente, significato inconscio del sogno che viene posto in luce solo attraverso l'analisi, dal contenuto manifesto, che è lo svolgimento del sogno quale si presenta alla coscienza del soggetto. § In sociologia, secondo la definizione più nota data da B. Berelson, l'analisi di contenuto è una “tecnica per la descrizione obiettiva, sistematica e quantitativa del contenuto manifesto delle comunicazioni di massa”. Storicamente, la pratica dell'analisi di contenuto si è diffusa soprattutto negli Stati Uniti, al tempo della seconda guerra mondiale, per la necessità di conoscere a fondo le caratteristiche della propaganda nemica. Da allora, l'uso del metodo si è progressivamente esteso a tutti i tipi esistenti di comunicazione di massa, raggiungendo risultati particolarmente significativi nello studio dei messaggi di tipo evasivo che configurano la cosiddetta “cultura di massa”.

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