crauròsi

sf. [dal greco krauróō, divenire secco+-osi]. Distrofia mucoso-cutanea progressiva che si verifica in determinate zone dell'apparato genitale esterno. La craurosi balano-prepuziale (balanite xeratica obliterante, malattia di Stuehmer) colpisce la mucosa del glande e del foglietto interno del prepuzio dando luogo a progressiva stenosi del meato uretrale; riscontrabile, in genere, in soggetti portatori di fimosi o che abbiano subito intervento di circoncisione. La craurosi vulvare (leucocraurosi, vulvite leucoplasica, malattia di Breisky) è una forma piuttosto rara di distrofia atrofosclerotica della mucosa vulvare che compare nel climaterio, sostenuta da uno stato di squilibrio ormonico con ipovarismo, da ipovitaminosi A e D, da turbe dismetaboliche e del ricambio glucidico. La diagnosi di craurosi vulvare è clinica. La patologia è caratterizzata dal rimpicciolimento e dal restringimento dell'ostio vaginale. Istologicamente è identica al Lichen Sclerosus (dermatosi caratterizzata da ispessimento della pelle con papule dall'aspetto madreperlaceo, cicatriziale). La sintomatologia della craurosi vulvare è caratterizzata da prurito intenso, dispaurenia, disuria e dolore locale. Può esser complicata da leucoplasia, da stenosi vaginale e da lesioni precancerose. Talora sembra riconoscere un'eziologia luetica, a volte è stata riscontrata in associazione all'asportazione delle ovaie.

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