stenòsi

sf. [sec. XVIII; da steno-+-osi]. Condizione patologica consistente nel restringimento di un orifizio, di un dotto, di un vaso o di un organo cavo, tale da ostacolare o impedire il normale passaggio delle sostanze che fisiologicamente transitano attraverso di essi. Può essere organica se è sostenuta da processi produttivi o cicatriziali o da cause congenite malformative; intrinseca o estrinseca a seconda che il processo morboso che ne è alla base abbia origine all'interno o all'esterno della struttura anatomica interessata. Si parla invece di stenosi funzionale quando è provocata da contrazioni toniche più o meno durevoli degli sfinteri o delle pareti muscolari. Sotto il profilo funzionale la stenosi viene definita scompensata quando per la sua entità non permette più alcun passaggio di materiale. L'aspetto morfologico delle stenosi è vario: anulare o tubulare quando sono interessati rispettivamente un brevissimo o un lungo tratto di un condotto; diaframmatica quando assume la forma di un diaframma. Sede frequenti di stenosi sono: le valvole cardiache, l'esofago, lo stomaco, il piloro, l'uretra, il retto. Vanno inoltre ricordate la stenosi dell'arteria aorta (coartazione aortica), congenita, e le stenosi delle arterie coronariche secondarie ad aterosclerosi, responsabili di fenomeni ischemici cardiaci. Le stenosi valvolari cardiache possono interessare una o più valvole: la stenosi mitralica, quasi sempre di origine reumatica, ostacola il deflusso del sangue dall'atrio al ventricolo sinistro durante la diastole e condiziona un sovraccarico ventricolare destro; la stenosi aortica che può essere congenita, conseguente a endocardite o arteriosclerotica, crea un ostacolo al passaggio del sangue dal ventricolo sinistro all'aorta durante la sistole e determina un'ipertrofia dello stesso ventricolo sinistro; nella stenosi della tricuspide, di eziologia reumatica o malformativa, viene ostacolato il deflusso del sangue dall'atrio al ventricolo destro durante la diastole con sensibile aumento dell'atrio destro ed epatomegalia da stasi cronica; la stenosi della polmonare, quasi sempre congenita, ostacola il passaggio del sangue dal ventricolo destro all'arteria polmonare durante la sistole e determina ipertrofia ventricolare destra. La stenosi esofagea, congenita o acquisita (da spasmi, neoplasie, cicatrici retraenti), si manifesta con disfagia, rigurgiti, dimagrimento. Le stenosi mediogastriche (stomaco a clessidra) e piloriche si instaurano a seguito di processi ulcerativi e condizionano sindromi dispeptiche di varia gravità. La stenosi uretrale da malformazione, ipertrofiaprostatica, processi flogistici (uretrite gonococcica) o neoplastici, determina disuria, rendendo difficile il completo svuotamento della vescica; la stasiurinaria che ne consegue provoca cistiti, cistopieliti ecc. La del retto, da polipi, carcinoma, grosstenosise emorroidi ecc., richiede un tempestivo intervento chirurgico per evitare il pericolo di occlusione.

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