dedicazióne

Liturgia

sf. [sec. XIII; dal latino dedicatío-ōnis]. Rito liturgico con il quale il vescovo consacra e destina al culto un nuovo edificio. La dedicazione avviene durante la celebrazione della messa, che ne è l'atto principale. In questa occasione la chiesa riceve un titolo. Oltre all'ingresso solenne, si ha l'inaugurazione del fonte battesimale, dell'ambone, del tabernacolo, l'aspersione e unzione con il crisma delle pareti e dell'altare. La data della dedicazione è ricordata ogni anno con una festa propria. Per estensione, anche la cerimonia con cui si intitola al nome di qualcuno un monumento, una via, un edificio pubblico.

Dedicazione del Tempio

Festa religiosa giudaica (in ebraico ḥanukkāh) che ricorre annualmente il 25 kislev (dicembre), preceduta da una settimana di celebrazioni a essa collegate. Istituita per commemorare la riconsacrazione del Tempio di Gerusalemme – profanato da Antioco IV Epifane – a opera di Giuda Maccabeo, nel 165 a. C. (I Maccabei, 4, 36-61 e II Maccabei 10, 1-8), è tuttora celebrata dagli Ebrei. Nel Nuovo Testamento se ne ha un accenno nell'evangelo di Giovanni 10, 22.

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