Lessico

sf. (antico e letterario anche sm.) [sec. XIII; latino fons fontis].

1) Vena d'acqua che sgorga a getto continuo dal terreno; sorgente: fonte alpestre, fonte perenne, attingere acqua alla fonte, le fonti di un fiume, fonti termali. Per estensione, il luogo dove l'acqua scaturisce o anche il laghetto che si forma talora presso una sorgente. In particolare, fonte battesimale, vasca per il battesimo la cui acqua viene benedetta ogni volta che si amministra il sacramento.

2) Fig., persona o cosa da cui provenga, derivi, abbia origine qualche cosa: tu sei la fonte di tutti i miei guai; “il Digesto era ancora la fonte viva del diritto civile” (Cicognani); fonte di lacrime, di pianto, gli occhi; causa, motivo: questo sarà per me fonte di orgoglio, di soddisfazione; mezzo, modo con cui si ottiene qualche cosa: la mia unica fonte di guadagno è il lavoro. Con accezioni specifiche: fonte del reddito, l'insieme dei beni o delle attività mediante le quali il contribuente matura un reddito imponibile; dal punto di vista aziendale, è il capitale, specialmente nei suoi aspetti quantitativi; fonte dell'imposta, reddito percepito dai soggetti economici col quale l'imposta sarà soddisfatta. In particolare, chi o ciò che può fornire notizie: l'ho saputo da fonte sicura; risalire alla fonte. Negli studi storici, documento, di varia natura, da cui si possono trarre dati e testimonianze: esame critico delle fonti. In filologia, testi da cui un autore trae motivi e ispirazione: le fonti dell'Orlando furioso. Nel nostro ordinamento giuridico, fonti del diritto, la Costituzione, le leggi, i regolamenti, gli usi; a queste si aggiunge, quale fonte sussidiaria, la dottrina.

3) Non comune, fontana, vasca: una fonte di marmo. Nel linguaggio marinaro, in passato designava il più ampio boccaporto di una nave mercantile; nelle imbarcazioni da diporto sin. di pozzetto.

Religioni antiche

In molte culture antiche le fonti partecipavano della sacralità della Terra e sono all'origine di riti e culti che generalmente legano una fonte a una divinità femminile. L'acqua che da esse zampillava aveva virtù purificanti, proprio perché formava uno degli elementi originari e quindi ne conservava tutta la nativa purezza. Alle fonti era attribuito anche un potere oracolare, connesso con la “sapienza” della divinità ivi onorata. Nel mondo classico erano celebri le fonti Cassalia e Cassotide a Delfi.

Arte

Il fonte battesimale, nel periodo paleocristiano e altomedievale, quando il battesimo avveniva per immersione, era costituito da una grande vasca in muratura, in genere incassata nel terreno, posta al centro di un apposito edificio, il battistero, di cui spesso riprendeva la forma (vasca della catacomba di Ponziana a Roma; vasca a pianta cruciforme quadriloba, rivestita internamente di mosaici, a Tunisi). Abbandonato nel sec. XII il rito a immersione, si costruirono fonti battesimali di minori dimensioni; la vasca, di pietra o marmo, di forma quadrata, circolare o poligonale, era spesso ornata di preziosi rilievi. In seguito il fonte battesimale, posto dapprima nel battistero e poi in un'apposita cappella della chiesa, divenne un'opera di scultura a sé stante, assumendo valori plastico-figurativi legati all'architettura e alla cultura del tempo. Si ricordano il fonte battesimale del battistero di Siena, in stile gotico-rinascimentale, ideato da I. della Quercia e realizzato da vari artisti tra cui Donatello e L. Ghiberti, quello in S. Lorenzo a Firenze del Verrocchio, quello di S. Marco a Venezia su disegno di J. Sansovino.

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