dignità

Indice

(anticamente degnità), sf. [sec. XIII; dal latino dignítas-ătis].

1) Decoro e prestigio morali: dignità dell'uomo; mancare di dignità, abbassarsi a compiti umilianti. Dignità sociale, situazione giuridica che esprime un'identica parità sociale e un'eguale valorizzazione della personalità umana. Secondo l'art. 3 della Costituzione, tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. Il concetto è ribadito anche nell'art. 36, che stabilisce il diritto per il lavoratore di una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa, e nell'art. 41, che pone la dignità umana come limite al diritto dell'iniziativa economica privata.

2) Carica importante e rappresentativa: arrivare alla più alta dignità; salire in dignità, acquistare prestigio per la carica rivestita; per estensione, al pl., alti funzionari e dignitari. In particolare, in araldica, armi di dignità, armi che per mezzo di ornamenti esterni allo scudo o di figure araldiche indicano una particolare carica o ufficio o dignità ricoperti dal titolare dell'arma o, per tradizione, dalla sua famiglia.

3) Anticamente, principio filosofico generale, assioma; con questa accezione il termine è usato, nella variante antica degnità, da G. B. Vico.

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