elefantìasi

Indice

Lessico

sf. [sec. XVI; dal greco elephantíasis].

1) Forma morbosa caratterizzata da ipertrofia della cute e del tessuto cellulare sottocutaneo, associata a edema cronico, infiammazioni croniche e ripetute dei vasi sanguigni e linfatici, erisipela.

2) Fig., sviluppo esagerato: l'elefantiasi di un'organizzazione.

Medicina

La causa dell'elefantiasi può essere un impedimento della circolazione linfatica, venosa o un'infezione streptococcica. Nei Paesi tropicali è dovuta alla localizzazione a livello dei vasi linfatici delle filarie (il nematodeWulchereria bancrofti o Brugia malayi) e a infezioni secondarie dovute a scarsa igiene. Come conseguenza si ha un aumento di massa o di volume di tutte le regioni colpite. Si hanno due sedi di elezione dell'elefantiasi: l'arto inferiore e gli organi genitali esterni. L'arto colpito, per le sfavorevoli condizioni circolatorie, assume forme a colonna o a gamba d'elefante. La localizzazione dell'elefantiasi agli organi genitali esterni, comune piuttosto nei Paesi orientali, si manifesta con ipertrofia di tutti gli elementi dello scroto, soprattutto del connettivo. Il testicolo e il canale deferente appaiono illesi, mentre il pene quasi scompare in una specie di depressione imbutiforme. La terapia in questo caso è chirurgica. Negli animali l'elefantiasi, detta anche pachidermia, si riscontra talvolta nei cavalli (pastorali degli arti posteriori) e nei cani vecchi (scroto).

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