fotoassìgrafo

sm. [da foto-+asse2+-grafo]. Strumento usato in fotobiologia per studiare la proprietà di alcuni microrganismi di modificare il proprio stato di moto sotto l'influenza di un flusso luminoso opportuno. Esistono diversi tipi di fotoassigrafo, ma tutti sono basati sul principio di misurare la differenza tra le densità ottiche apparenti di due regioni di una provetta trasparente contenente i microrganismi in esame. Delle due regioni, una è illuminata con il fascio luminoso di eccitazione ed entrambe vengono attraversate da fasci di radiazioni infrarosse (IR). Il fascio di luce di eccitazione viene reso monocromatico da un filtro interferenziale; una lente cilindrica focalizza l'immagine di una fenditura sulla provetta portacampione mantenuta in rotazione per impedire la sedimentazione delle cellule in esame. Le cellule si addensano nella regione illuminata e tale addensamento viene rilevato dalla misura del diverso assorbimento di radiazione infrarossa, effettuata per mezzo di un amplificatore differenziale che amplifica la differenza dei segnali elettrici provenienti da due fotocellule collegate ai fasci che hanno attraversato le due zone in esame. Per misurare l'intensità del fascio di luce di eccitazione se ne preleva una frazione mediante uno specchio semiriflettente e lo si trasforma in segnale elettrico.

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