fotodermatòsi

ssf. [foto-+dermatosi]. Qualsiasi stato patologico della cute determinato dall'azione della luce, detto anche fotodermia. Sono colpite le regioni cutanee fotoesposte, in particolare viso (soprattutto il naso e la regione mascellare), avambracci e collo. Talora le fotodermatosi possono manifestarsi dopo l'esposizione alla luce di aree su cui siano state applicate sostanze chimiche come lozioni, creme solari, sulfamidici per uso topico, profumi, ecc. (fotodermatiti polimorfe). È perciò importante evitare l'esposizione al sole e utilizzare creme ad alto fattore di protezione solare. I corticosteroidi per uso locale sono indicati in molte eruzioni polimorfe con papule, placche o dermatiti, ma talora occorrono cure sistemiche. Le fotodermatosi sono oggi considerate uno dei fattori di rischio maggiore per lo sviluppo delle neoplasie della pelle. § Tra gli animali, le fotodermatosi si osservano soprattutto nei cani, in particolare nei collies e negli shetland sheep. La malattia è caratterizzata da lesioni depigmentate, essudate e desquamate a livello del naso, delle narici e delle palpebre. La causa è sconosciuta, anche se può essere messa in relazione, come nell'uomo, alla sensibilità alla luce solare. La guarigione spontanea non si verifica mai e la lesione può persistere per tutta la vita dell'animale. Buoni risultati nella cura della fotodermatosi del cane si sono ottenuti con l'applicazione di olio di fegato di merluzzo, più lanolina e petrolio sulle zone colpite.

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