Definizione

sm. [sec. XIX; francese génie, genio, con influsso di ingénieur, ingegnere]. Corpo di tecnici impiegato nella progettazione e nella costruzione di opere pubbliche (Genio Civile) o militari.

Militaria: cenni storici

La necessità di truppe specializzate nella costruzione di fortificazioni, strade e altri apprestamenti fu sentita fin dalla più lontana antichità. I Greci avevano nei loro eserciti siffatti reparti; i Romani ebbero fabri lignarii (falegnami), aerarii (fabbri), fossores (zappatori) alle dipendenze d'un praefectus fabrum, e, dall'epoca dell'impero, anche reparti di pontieri. Gli eserciti medievali non ebbero reparti del genio ma curarono soprattutto la fortificazione permanente costituita in primo luogo dal castello. Soltanto nei sec. XVII e XVIII si provvide, da parte di avveduti sovrani e uomini di guerra, all'istituzione dei corpi degli ingegneri militari. Questi ingegneri si valevano però molto spesso di manodopera borghese poiché non si era ancora giunti alla costituzione di veri e propri reparti di specialisti del genio. Questi cominciarono a formarsi con le guerre della Rivoluzione francese e da allora presso tutti gli eserciti il genio fu ordinato come Arma autonoma. Il genio dell'Esercito Italiano trae le sue origini dal Corpo di Artiglieria creato nel 1603 da Carlo Emanuele, duca di Savoia; seguì nel 1752 la creazione del Corpo degli Ingegneri militari che non ebbe truppe alle proprie dipendenze fino al 1816, anno in cui dispose di una compagnia zappatori. Nel 1823 la denominazione venne modificata in quella di Corpo Reale del Genio che nel gennaio 1861 divenne Arma del Genio. Con lo sviluppo dei mezzi tecnici si moltiplicarono anche le varie specialità del genio ; si ebbero così i pontieri, prima compresi nell'artiglieria, i ferrovieri, i telegrafisti e, nel 1911, gli aerostieri. La prima guerra mondiale vide un aumento delle specialità del genio (elettricisti, motoristi, teleferisti, ecc.). Anche la seconda guerra mondiale vide i reparti del genio impegnati su ogni fronte e, sulla scorta di quell'esperienza, furono elaborati i nuovi criteri di organizzazione e di impiego dell'Arma del Genio. La grande importanza assunta dai collegamenti e dai relativi mezzi di trasmissione ha consigliato di staccare dal genio le truppe addette a questi servizi, che sono stati ordinati nella branca autonoma delle Trasmissioni. In relazione poi ai mutati criteri tattico-strategici, conseguenti alla seconda guerra mondiale, è stata riorganizzata tutta l'Arma del Genio , che oggi comprende le seguenti specialità: pionieri, pontieri, ferrovieri, guastatori. Tutta l'attività bellica, scientifica e tecnica dell'Arma del Genio è documentata nel Museo dell'Arma, che ha sede in Roma. Le mostrine del Genio sono nere con il bordo amaranto; quelle delle Trasmissioni sono fiamme a due punte azzurre profilate di amaranto.

Militaria: Genio Aeronautico

Corpo dell'Aeronautica Militare che sovraintende, attraverso le sue varie specialità, ai progetti, alla costruzione, collaudo e manutenzione del materiale aeronautico, nonché alla progettazione, costruzione e manutenzione degli immobili dell'Aviazione Militare, specie delle infrastrutture aeroportuali e, in genere, a ogni servizio tecnico relativo all'impiego degli aeromobili militari. È diviso in due settori: GARI, per i ruoli degli ingegneri, dei fisici e dei chimici; GARAT, per i ruoli degli assistenti tecnici. Il Genio Aeronautico ha la sua lontana origine nella sezione, poi reparto aviazione, del Battaglione specialisti del Genio Militare, costituitosi a Torino nel 1910. Durante la prima guerra mondiale le incombenze proprie del Genio Aeronautico furono espletate da ufficiali provenienti dal Genio militare (Esercito), aventi particolari attitudini per questi compiti. Costituitasi l'Aeronautica Militare in Arma autonoma, i tecnici necessari al suo funzionamento furono riuniti in un unico corpo che fu appunto il Genio Aeronautico istituito con il regio decreto 31 luglio 1923. La preparazione degli ufficiali del Genio Aeronautico è affidata all'Accademia di Pozzuoli.

Militaria: Genio Navale

Fu istituito nel 1923 dopo l'abolizione del corpo degli ufficiali macchinisti. Ne fanno parte ufficiali della Marina Militare che svolgono funzioni tecniche connesse con la progettazione, la costruzione e la riparazione delle navi; dirigono arsenali e uffici tecnici della Marina, stabilimenti a terra. A bordo delle navi, invece, essi sono addetti alla condotta e alla manutenzione degli apparati motori, dei macchinari ausiliari, dei servizi di scafo, del servizio elicotteri e della difesa chimica, batteriologica e nucleare. Va osservato che, per i lavori portuali, per quelli edilizi che interessano la Marina, per le fortificazioni costiere e lavori analoghi funzionano, invece, speciali sezioni distaccate del Genio Militare (Esercito). Ufficiali del Genio Navale entrano, inoltre, a far parte dei massimi organi consultivi della Marina e delle Forze Armate: il consiglio superiore della Difesa, il consiglio tecnico e scientifico della Difesa, il consiglio superiore di Marina. La formazione degli ufficiali del Genio Navale viene effettuata attraverso un corso quadriennale dell'Accademia Navale di Livorno, al termine del quale gli ufficiali completano gli studi di ingegneria presso un'università (normalmente Trieste e Genova), conseguendo la laurea in uno dei rami attinenti alle future funzioni di servizio. Successivamente gli ufficiali possono frequentare, nel corso della carriera, vari corsi di specializzazione. L'uniforme, del tutto uguale a quella degli ufficiali di tutti gli altri corpi della Marina, si differenzia per il colore della sottopannatura dei galloni, che è rosso scuro. Fino al 1973 la denominazione dei gradi corrispondeva a quella dell'Esercito (sottotenente, tenente, ecc.). Con legge 16 aprile 1973, n. 174, per gli ufficiali di Genio Navale, così come per tutti gli altri corpi della Marina, sono state adottate le denominazioni fino ad allora esclusive del corpo di Stato Maggiore.

Militaria: Arma del Genio

Nell'attuale struttura dell'Esercito Italiano, l'arma del Genio è ordinata su quattro specialità: i guastatori, i pionieri, i pontieri e i ferrovieri, destinati a operare in attività di combattimento, di sostegno tecnico e direttive nel campo dei lavori infrastrutturali e del demanio militare (riferite queste ultime a quelle demandate alla realizzazione di nuove strutture e al mantenimento di quelle preesistenti).

Genio Civile

Organo periferico del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che attua, su base provinciale, il decentramento di tale Ministero attendendo, sotto il controllo dello stesso, a tutte le funzioni riguardanti l'esecuzione delle opere pubbliche, è stato costituito con legge 5 luglio 1882 n. 874. Gli uffici del Genio Civile si dividono in ordinari a servizio generale e speciali. Gli uffici generali hanno sede nel capoluogo della provincia e svolgono la loro attività nei limiti di questa circoscrizione. Questa materia ha subito notevoli modificazioni, poiché molte delle loro attribuzioni sono state delegate alle Regioni. Restano alle dipendenze del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti gli uffici speciali per le opere di edilizia statale e per quelle idrauliche e marittime. § Il Genio Civile era sorto in Francia nel sec. XVIII come corpo militare e nel 1815 fu introdotto da Emanuele I nel Regno di Sardegna, quasi con la stessa struttura, con la denominazione di Corpo reale del Genio Civile; il nuovo corpo rimase sottoposto al Ministero della Guerra e Marina fino al 1818, anno in cui passò sotto la giurisdizione del Ministero degli Affari Interni; nel 1859 fu aggregato al Ministero dei Lavori Pubblici. La legge 5 luglio 1882 gli attribuì la struttura che sostanzialmente ha mantenuto finora e quella del 3 settembre 1906 precisò le sue funzioni. Queste hanno subito una drastica riduzione con l'istituzione delle Regioni, sotto la cui giurisdizione numerose di esse ricadono.

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