Lessico

sm. [aero-+porto]. Area delimitata su terreno utilizzata per l'arrivo, la partenza, il movimento degli aeromobili e la loro assistenza tecnica e di rifornimento (sinonimi: aerodromo, campo d'aviazione, campo d'atterraggio).

Localizzazione nel territorio

Gli aeroporti sono punti di interscambio fra il traffico aereo e quello di superficie. Per analogia con i punti di scambio tradizionali (strada, canale, rotaia) l'aeroporto fu inizialmente considerato da alcuni teorici come il possibile fulcro della futura organizzazione urbana (Le Corbusier). In realtà la necessità di vaste aree di sicurezza, sia dei mezzi sia degli abitati, e di protezione dal rumore porta a localizzare i nuovi impianti sempre più lontano dai centri urbani veri e propri .Ciò ha posto il problema del collegamento rapido fra l'aeroporto e i centri serviti, in quanto l'uso di mezzi su strada deve sottostare alle difficoltà del traffico locale (tempi di trasbordo spesso uguali a quelli della trasvolata); si prevedono soluzioni con aerotreni, metropolitane dirette, aeromobili a decollo verticale (elibus). Questi ultimi ripropongono i piccoli aeroporti urbani, che potrebbero servire da scalo anche per le linee fra città vicine, servite sempre da aeromobili a decollo verticale. In ogni caso, il bisogno di vaste aree libere da insediamenti, necessarie per la costruzione di aeroporti sempre più grandi, ha provocato l'allontanamento di queste infrastrutture dalle grandi città. La soluzione è stata trovata nella creazione di isole artificiali al largo delle coste dei centri urbani come nei casi di Ōsaka, Hong Kong e Seoul. L'aeroporto Kansai di Ōsaka, inaugurato il 29 agosto 1994, è stato progettato dall'architetto Renzo Piano ed è in grado di accogliere circa cento voli internazionali al giorno. Per costruire l'aeroporto coreano di Incheon si sta realizzando una piattaforma di 4743 ettari ottenuta riempiendo il tratto di mare tra due isolotti. Esso sarà protetto da due dighe lunghe 17,3 km e larghe alla base da 90 a 120 m; quattro piste parallele lunghe circa 4000 m consentiranno un decollo o atterraggio ogni 30 secondi. Negli Stati Uniti è inoltre allo studio una piattaforma galleggiante che funzioni da aeroporto e base navale a tre miglia dalla costa californiana di San Diego. La grande piattaforma galleggiante dovrebbe ospitare un aeroporto intercontinentale, un porto turistico, alberghi, un terminal per gas liquefatti e dovrebbe essere collegata alla terraferma con un tunnel sottomarino per automobili e treni.

Classificazione in base alla struttura

Le soluzioni adottate per l'edificazione degli aeroporti dipendono essenzialmente dalla configurazione topografica della zona nella quale deve sorgere l'aeroporto; la zona è scelta in base a criteri economici tenendo conto della sua situazione meteorologica generale e della sua dislocazione nel contesto geografico del Paese. La dislocazione dell'aeroporto prevede che entro un certo raggio non esistano intralci (costruzioni, ostacoli naturali, ecc.) alla normale circolazione dei mezzi aerei; in Italia la scelta del luogo prevede le cosiddette “servitù aeroportuali” (restrizioni per costruzioni edili, per la circolazione, ecc.). L'ICAO (International Civil Aviation Organization) definisce con un'apposita norma la classificazione degli aeroporti. L'abbinamento di una lettera (dalla A alla E, che definisce la lunghezza della pista e dei raccordi di rullaggio) con un numero (da 1 a 4, che definisce la resistenza della pista), determina la classificazione dell'aeroporto e il peso massimo dei velivoli che su esso possono operare . Un'ulteriore classificazione ICAO è quella relativa alle piste, suddivise in: “strumentali”, “non strumentali” e per decolli. Le prime sono destinate alle operazioni di velivoli che utilizzano procedure di avvicinamento strumentale, le altre esclusivamente per procedure a vista. Le piste “strumentali” sono ulteriormente suddivise in: piste per avvicinamento non di precisione, provviste di strumentazioni basate su aiuti ottici e radioassistenze; piste per avvicinamento di precisione, dotate di ILS (Instrument Landing System) e di aiuti ottici, che consentono operazioni in condizioni di visibilità particolarmente bassa. Degli aeroporti dotati di sistema ILS si fa anche una classificazione di tipo operativo in funzione della categoria del sistema ILS installato: si dicono di Categoria I gli aeroporti dove si può atterrare con portata visuale di pista (RVR - Runway Visibility Range) di almeno 800 m e altezza dalla base delle nubi (ceiling) di 200 ft (60 m); di Categoria II se è possibile operare con minime rispettivamente di 400 m e 100 ft (30 m); di Categoria III/a 200 m e 50 ft (15 m); di Categoria III/b 100 m e zero dalla base delle nubi; infine di Categoria III/c con zero metri di RVR e zero di ceiling. Attualmente l'operatività più avanzata è la III/a. Dopo un certo periodo di sperimentazione è stato abbandonato il programma MLS (Microwave Landing System) per problemi legati agli standard industriali di produzione e agli ottimi risultati (anche in termini di economia di esercizio) degli apparati GPS dei quali si sta studiando l'impiego nel settore degli atterraggi strumentali, con l'eventuale ausilio di una apparecchiatura di misurazione dell'errore locale (DGPS, Differential GPS). Il GPS permette anche di risolvere uno dei problemi più complessi degli aeroporti moderni, il controllo del traffico a terra. Infatti la presenza di piste parallele in uso contemporaneamente (fino a 3, sinistra, destra e centrale) pone dei notevoli problemi nella gestione del flusso degli aeromobili dai piazzali alle piste e viceversa. I dati della posizione dell'aeromobile verrebbero invece forniti da un trasponder a un radar secondario incaricato di seguire il traffico al suolo. Il Ministero dei Trasporti italiano, Direzione Generale dell'Aviazione Civile, nel Piano Generale Aeroporti, ha classificato gli aeroporti italiani in tre gruppi. Al primo gruppo appartengono due aeroporti intercontinentali (Roma Fiumicino e Milano Malpensa) e sette di preminente interesse, aperti al traffico internazionale e nazionale con traffico annuo all'incirca di 1.000.000 di passeggeri (Milano Linate, Napoli, Cagliari, Catania, Palermo, Venezia, Roma Ciampino). Al secondo gruppo appartengono 23 aeroporti aperti al traffico commerciale; al terzo 70 scali per l'aviazione generale e il lavoro aereo. Nel quadro del piano regolatore dell'aeroporto, l'aerostazione, costituita dal complesso delle aree e degli edifici nei quali si svolgono le procedure necessarie per il trasferimento dei passeggeri e delle merci dai mezzi di trasporto di terra a quelli aerei, è determinante per il sistema aeroportuale nella misura in cui ne dimensiona la capacità effettiva, spesso inferiore a quella pratica del sistema di piste. Essa deve possedere i maggiori margini di flessibilità e ampliabilità come conseguenza della domanda di trasporto aereo. La tipologia dell'aerostazione è funzione della domanda di traffico, della disposizione e del numero delle piste, e delle caratteristiche morfologiche del terreno. Normalmente si distinguono: aerostazione di tipo lineare, parallela a una pista o a un sistema di due piste incrociate (come per esempio l'aeroporto di Milano Linate); aerostazione di tipo lineare bifronte fra due piste parallele; area terminale centrale all'interno di un sistema di piste orientate in varie maniere. Al primo tipo appartiene la maggior parte degli aeroporti con traffico limitato fino a ca. 8 milioni di passeggeri all'anno, corrispondenti alla capacità pratica di un'unica pista; al secondo gli aeroporti con traffico maggiore per i quali è indispensabile l'utilizzo contemporaneo di più piste; al terzo quelli che richiedono piste con diversi orientamenti..

Classificazione in base all'uso

Non esiste una precisa classificazione degli aeroporti rispetto all'uso ma grosso modo possono suddividersi in aeroporti militari e aeroporti civili. A) Gli aeroporti militari, in Italia, debbono avere struttura e organizzazione dei servizi rispondenti alle esigenze tecnico-logistiche dell'arma aerea. La loro ubicazione rientra nel quadro dell'organizzazione tattico-strategica della difesa nazionale. Comprendono gli aeroporti avanzati, cioè dotati esclusivamente dello stretto necessario per consentire il decollo e l'atterraggio dei velivoli ed elicotteri in zona di operazioni; gli aeroporti custoditi, cioè affidati alla custodia di una persona o di un ente designati dall'Amministrazione dell'Aeronautica Militare; gli aeroporti armati, che sono sede di reparto o di scuola di volo; gli aeroporti presidiati, nei quali è dislocato un presidio o nucleo presidiario militare, suscettibile di essere armato all'occorrenza. B) Gli aeroporti civili possono essere statali o privati: quelli privati sono di proprietà di un singolo, un ente o un'industria: su di essi, esclusi i casi di forza maggiore, nessun aeromobile può atterrare o decollare senza la previa autorizzazione del proprietario. In Italia sono pochissimi, in quanto la maggior parte degli aeroporti sono sotto controllo statale. Gli aeroporti statali comprendono gli aeroporti aperti al traffico civile, cioè abilitati dalle competenti autorità ad accogliere e prestare assistenza agli aeromobili in servizio pubblico di linea aerea regolare; gli aeroporti chiusi al traffico civile, non dotati delle necessarie attrezzature che li rendano idonei ad accogliere gli aeromobili delle linee aeree regolari; gli aeroporti controllati, per i quali viene assicurato il servizio di controllo della circolazione aerea; gli aeroporti sanitari, nei quali è assicurato ininterrottamente il servizio di pronto soccorso e assistenza medica; gli aeroporti doganali, competenti per l'esazione dei diritti e dazi sulle merci in partenza o in arrivo (sono tali, in genere, tutti gli aeroporti internazionali). L'ICAO definisce inoltre come aeroporti nazionali quelli adibiti esclusivamente al traffico interno di un Paese; aeroporti internazionali, quelli designati da ciascuno Stato come adatti al traffico internazionale e quindi dotati di uffici idonei alle operazioni doganali, di polizia, sanitarie che esso comporta; aeroporti intercontinentali, quelli che, per le particolari caratteristiche (lunghezza della pista, possibilità per la stessa di sopportare forti carichi, rifornimenti del carburante, assistenza agli aeromobili, magazzini per le merci, uffici doganali e di polizia), sono in grado di accogliere i velivoli di grandi dimensioni destinati alle linee di collegamento fra i continenti; aeroporti franchi, quegli aeroporti internazionali nei quali le merci possono essere depositate e trasbordate o commerciate con enti e società posti al di fuori del territorio dello Stato, senza essere soggette a tariffe e diritti doganali e senza essere sottoposte a ispezioni, a condizione che non escano dalle zone (zone franche) a essi assegnate. Vengono invece designati come aeroporti alternati quegli aeroporti che devono essere specificati sul piano di volo del pilota prima della partenza e verso i quali può essere indirizzato il volo quando, per qualsiasi ragione (cattiva visibilità, inutilizzazione della pista, ecc.), non è possibile atterrare sull'aeroporto di destinazione.

Diritto

I privati cittadini per poter aprire un aeroporto e abilitarlo al traffico aereo devono richiedere l'autorizzazione al Ministero della Difesa. Il direttore dell'aeroporto ha il compito di dirigere il carico e lo scarico delle merci, l'imbarco e lo sbarco dei passeggeri; deve curare la pubblicazione di notiziari meteorologici e coordinare i servizi elettrici e della radio. Tanto gli aeroporti militari quanto quelli civili istituiti dallo Stato appartengono al demanio dell'Aeronautica. Gli aeroporti civili in servizio permanente sono tutti aperti al traffico aereo civile, di quelli militari solo alcuni, a ciò destinati dal Ministero della Difesa.

Bibliografia

G. Tesoriere, Costruzione di strade, ferrovie e aeroporti, Palermo, 1961-62; H. K. Glidden, H. F. Hervey, J. E. Cowles, Airports: Design, Construction and Management, New York-Londra, 1964; G. Iacopino, Elementi di progettazione aeroportuale, Torino, 1981; D. Dominici, La gestione aeroportuale nel sistema del trasporto aereo, Milano, 1982; M. Riguzzi, L'impresa aeroportuale, Padova, 1984.

Trovi questo termine anche in:

Quiz

Mettiti alla prova!

Testa la tua conoscenza e quella dei tuoi amici.

Fai il quiz ora