gorilla

Indice

Lessico

sm. inv. [sec. XIX; dal greco Górillai, nome di una tribù di donne molto pelose].

1) Primate (Gorilla gorilla) della famiglia dei Pongidi.

2) Fig., individuo di corporatura massiccia e dall'aspetto scimmiesco, di mente ottusa e di modi rozzi. In particolare, individuo di grande robustezza adibito alla difesa di uomini, locali pubblici, ecc.

Zoologia

I maschi dei gorilla possono arrivare a ca. 1,80 m di altezza, con una circonferenza toracica di 175 cm e un peso di 200 kg (le femmine sono alte sino a 1,50 m e pesano la metà). Il manto, nero o nero-grigiastro, mostra zone biancastre negli individui più anziani. Dotato di una forza eccezionale, il gorilla ha costumi in prevalenza terricoli; è diffuso esclusivamente nella grande foresta pluviale equatoriale dell'Africa centrale e di parte di quella occidentale, con tre distinte sottospecie: il gorilla di pianura occidentale o di costa (Gorilla gorilla gorilla) nella parte occidentale della grande foresta equatoriale (Gabon, Congo occidentale, Repubblica Centrafricana e Camerun), il gorilla di pianura orientale (Gorilla gorilla graueri) nelle regioni comprese tra lo Zaire orientale e il lago Tanganica, e il gorilla di montagna (Gorilla gorilla beringei) che abita le alte montagne di Zaire, Uganda e Ruanda, in particolare il territorio del lago Kivu e dei vulcani Virunga. La sottospecie di montagna, più rara, si distingue per il pelo più lungo e gli arti più corti; mostra una più spiccata attitudine a vivere sul terreno per cui deve essere considerato il pongide meno arboricolo. La gestazione è di 9 mesi e la durata della vita sembra si protragga anche per 50 anni. È specie ormai assai rara e protetta.

Etologia

Il gorilla vive in gruppi di dimensioni, variabili a seconda dell'habitat, comprese fra alcune unità e una trentina di individui; i gruppi si spostano irregolarmente entro aree familiari che coprono da 10 a 40 km². Alcuni maschi tuttavia conducono vita solitaria. I membri dei gruppi appartengono a cinque categorie: i piccoli, accuditi e trasportati dalle madri fino a circa il terzo anno di età; i giovani, fino a sei anni, solo parzialmente dipendenti dagli adulti; le femmine di oltre sei anni, sessualmente mature; i maschi subadulti, di età compresa fra sei e nove anni, più grossi delle femmine adulte e caratterizzati dal pelo nero del dorso; i maschi adulti, di dieci e più anni, caratterizzati dal dorso argentato. In uno studio dei primi anni Sessanta su una popolazione di gorilla di montagna nella zona dei vulcani Virunga, presso Kabara, la composizione media di oltre dieci gruppi era la seguente (riferita a cento individui): dieci maschi adulti, nove maschi subadulti, trentasette femmine, diciassette giovani e ventisette piccoli. La composizione di un gruppo può cambiare per acquisizione o perdita di femmine con i loro piccoli o maschi adulti e subadulti, ma in genere il maschio più anziano non si allontana; inoltre, i gruppi possono frazionarsi durante il giorno, ma per la notte si ricongiungono. Alcuni maschi adulti, forse esclusi da altri gruppi, conducono vita solitaria, ma se si aggregano a gruppi stabili sono apparentemente tollerati per periodi di tempo indefiniti. È possibile, però, che non tutti siano disposti ad accoglierli. Le aree familiari si possono sovrapporre tra loro e poiché i luoghi di pernottamento e di alimentazione non sono fissi i gruppi possono incontrarsi e pernottare in stretta vicinanza. In questi casi i maschi dominanti si tengono ben separati. L'attività giornaliera del gorilla consiste essenzialmente di vagabondaggi, alternati a soste per l'alimentazione e il riposo. L'attività è massima di mattina e di pomeriggio. A sera i gorilla si costruiscono ricoveri per la notte con rami e foglie sui rami bassi degli alberi o sul terreno. Nei gruppi di gorilla vige un ordinamento gerarchico particolarmente evidente fra individui di classi diverse, con i maschi dal dorso argentato che dominano su tutti gli altri individui, seguiti dai maschi dal dorso nero, dalle femmine con i piccoli, dalle femmine senza prole e dai giovani; fra le femmine l'ordinamento non è stabile e una giovane madre può acquisire temporaneamente un rango superiore a quello di una femmina più anziana ma senza prole. Le interazioni aggressive sono globalmente scarse anche fra individui di gruppi estranei: un colpo con la mano o il braccio allontanano un individuo importuno e l'incedere diretto verso un subordinato è sufficiente a farlo desistere dalla sua attività; inoltre, gli individui dominanti hanno la priorità di passo nei luoghi stretti e di utilizzazione dei luoghi più accoglienti per il riposo. Benché le interazioni tra femmine siano scarse, circa la metà di esse coinvolgono il maschio dominante e questo significa una continua attenzione dei membri del branco verso di loro. Grazie a questa attenzione, i branchi mostrano una straordinaria coesione, manifesta anche nella breve distanza reciprocamente mantenuta dai vari individui sia durante il riposo sia durante il foraggiamento. La scissione di un gruppo avviene pertanto raramente, salvo quando siano presenti più di un maschio dal dorso argentato. L'accoppiamento può essere preceduto da inseguimenti, lotte giocose, carezze, ecc. e può durare parecchi minuti. Talvolta è compiuto in posizione ventro-ventrale. La pulizia del pelo (grooming) è più frequente nei giovani che negli adulti e fra questi, caso unico fra le scimmie, non viene effettuata reciprocamente. I piccoli tuttavia possono praticarla sugli adulti.

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