inceneritóre

sm. [da incenerire]. Impianto (anche inceneritoio) avente la funzione di bruciare materiali, generalmente rifiuti, allo scopo di distruggerli. L'inceneritore è costituito da un forno, dotato di sistemi e impianti ausiliari di alimentazione dei rifiuti, di scarico delle scorie e delle ceneri, di ventilazione. Un separatore elettromagnetico separa i materiali ferrosi dalle scorie, mentre un depuratore abbatte le polveri contenute nei fumi, dopo il loro raffreddamento e prima che un ventilatore li scarichi nell'atmosfera attraverso un camino. I forni possono essere a griglia, a piani, a letto solido o a tamburo rotante; alcuni forni sono dotati di un sistema di postcombustione, che produce temperature superiori a 1000 ºC in grado di scindere le molecole dei microinquinanti organoclorurati (diossina e policlorodifenili) presenti sotto forma di vapore, mentre quelli adsorbiti sulle polveri (metalli pesanti) vengono eliminati con i depolveratori. Le ceneri possono essere usate come concime, mentre le scorie devono essere smaltite in discariche controllate. In alcuni impianti è presente anche una sezione per il recupero dell'energia termica prodotta, la sua parziale utilizzazione per produzione di elettricità e il trasporto della porzione restante a utenti esterni. Inceneritori di questo tipo possono accogliere da 100 a 500 t al giorno di rifiuti urbani, quanti ne vengono prodotti da una popolazione compresa tra 100.000 e 500.000 persone.Un problema di particolare rilevanza è rappresentato dagli ossidi di azoto NO2 e NO3, normalmente indicati come NOx, provenienti sia dalla trasformazione dei composti azotati presenti nei materiali sottoposti a incenerimento, sia dalla combinazione dell'azoto dell'aria comburente con l'ossigeno. Dato che l'eliminazione degli NO non è facile, si cerca di limitarne, per quanto possibile, la formazione durante il processo di combustione (per esempio, facendo ricircolare negli inceneritori parte dei gas di combustione così da diminuire la temperatura di combustione e ridurre l'eccesso d'aria). Il sistema più usato di abbattimento degli NOx consiste nell'iniettare ammoniaca nei gas, in presenza o meno di catalizzatori. L'ammoniaca reagisce con gli ossidi di azoto, producendo azoto elementare. Per quanto riguarda la rimozione dei metalli (provenienti da pigmenti usati per inchiostri, vernici, carta, da additivi di materie plastiche ecc.), occorre considerare che durante la combustione alcuni di essi si volatilizzano e nel successivo raffreddamento dei prodotti della combustione si depositano prevalentemente sui solidi che si separano nei depolverizzatori. Il mercurio costituisce un caso particolare, essendo molto volatile allo stato sia elementare sia di composto: parte dei vapori, del metallo e/o dei composti può sfuggire alla condensazione per ritrovarsi nei gas all'uscita dai camini. In questo caso si deve ricorrere a un lavaggio dei gas, per esempio con soluzioni di ipoclorito sodico che assicurano una rimozione pressoché completa del mercurio. Negli impianti più moderni il calore sviluppato durante la combustione dei rifiuti viene recuperato e utilizzato per produrre vapore, poi usato per la produzione di energia elettrica o come vettore di calore (per esempio per il teleriscaldamento). Il termine termovalorizzatore, anche se di uso comune, è criticato in quanto sarebbe fuorviante. Secondo le più moderne teorie sulla corretta gestione dei rifiuti, infatti, gli unici modi per “valorizzare” un rifiuto sono prima di tutto il riuso e poi il riciclo, l'incenerimento (anche se con recupero energetico) costituisce semplice smaltimento ed è dunque da preferirsi solo alla discarica di rifiuti indifferenziati. Il termine non viene mai utilizzato nelle normative europea e italiana di riferimento, in cui vengono menzionati solo gli inceneritori. In Italia l'incenerimento dei rifiuti è una modalità di smaltimento minoritaria, a causa dei dubbi sulla nocività delle emissioni nel lungo periodo e delle resistenze della popolazione. La maggior parte dei 3,5 milioni di tonnellate di combustibile da rifiuti italiani viene incenerita in impianti del Nord, e il totale nazionale ammonta a circa il 12% sul totale dei rifiuti solidi urbani.

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